Oculus Go – Recensione

Quattro chiacchiere sull’Oculus Go

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Negli ultimi anni ho avuto modo di provare diverse soluzioni per la realtà virtuale: dai cardboard di Google, passando per i sistemi più avanzati che necessitano dell’uso di un cellulare, fino a dispositivi più complessi collegati a computer di discreta potenza. Ma nell’ultimo caso ero circondato da sensori e cavi che rendevano l’esperienza un po’ strana, non godibile al 100%.
Prima di provare l’Oculus Go avevo qualche pregiudizio poiché nessuno dei dispositivi provati in precedenza mi ha mai fatto apprezzare l’esperienza di realtà virtuale fino in fondo. I dispositivi in cui inserire il telefono non sempre offrivano una buona visibilità e, molto spesso, risultavano scomodi. Quelli di fascia più alta, invece, davano sicuramente la possibilità di vivere un’esperienza più intensa e divertente, ma pur sempre a scapito della comodità e del libero movimento.

Devo però smentire quei pregiudizi che avevo sull’Oculus Go. «Ecco l’ennesimo dispositivo VR che mi farà stare male e che avrà pochissimi contenuti fruibili e gratuiti», perché parliamoci chiaro, la prima cosa che ormai tutti quanti facciamo quando compriamo una nuova console o un nuovo dispositivo, è andare a cercare contenuti gratuiti degni di essere usati, e difficilmente mettiamo mano al portafoglio.

Bene, ormai l’Oculus Go è uscito da un po’ di tempo. La prima volta che l’ho visto è stato allo stand di Facebook della Gamescom 2018, ma anche in quel caso, quei miei pregiudizi mi hanno trattenuto dal provarlo. Mi sbagliavo. A mio avviso, il dispositivo è fantastico e, più lo provo e più mi piace.

Oculus GO – Una sorprendente scoperta

Il visore in sé potrebbe sembrare scomodo, ma una volta indossato e sistemate per bene le cinghie intorno al capo, non pesa nemmeno tanto. Il joystick è molto intuitivo, comodo e facile da usare. Per iniziare, ho scaricato qualche app e, fin da subito, ho notato che ci si ritrova ben isolati e immersi nella realtà virtuale. Per quelli che come me portano gli occhiali, hanno anche inserito nella scatola uno spessore da applicare alla parte morbida del visore per evitare che le nostre lenti si spiaccichino contro quelle del visore. Questo spessore, tuttavia, crea uno spazio vuoto all’altezza del naso, lasciando passare un po’ di luce.

Dopo circa 20 minuti, una tra le prime sensazioni a manifestarsi è stata quella della nausea, ma l’avevo provata anche con gli altri visori. È una sensazione che varia da persona a persona e che svanisce con il tempo e l’abitudine. Attenzione, non intendo dire che il dispositivo faccia venire da vomitare, ma semplicemente che provoca sensazioni di “svarionamento” a causa della completa mancanza di riferimenti reali nell’ambiente.

Ho provato diverse applicazioni, da quelle più semplici dove si è immersi in paesaggi mozzafiato che restituiscono un’ottima sensazione reale, fino a giochini semplici e party game. Sì, ho scritto party game, può sembrare strano, ma giocare con l’Oculus Go in compagnia è stato molto divertente. Si fa partire il gioco e a turno ci si diverte a vedere gli amici che fanno movimenti strani o che si mettono a urlare da un momento all’altro perché hanno visto uno zombie sbucare dal nulla. Insomma, l’esperienza offerta dall’Oculus Go è sicuramente ottima, ma non è facile capire cosa c’è intorno a voi, quindi fate attenzione agli spazi in cui lo usate o potreste ritrovarvi, come ho fatto io, a tirare una manata al muro o peggio ancora a un amico, presi dalla troppa frenesia di spaccare pietre con il bastone magico.

E ora parliamo di dettagli tecnici, evviva… scherzavo, vi lascio il link alla pagina del prodotto così non scrivo cavolate. In ogni caso il dispositivo è stand alone, ovvero non ha bisogno di console, pc o altri dispositivi per funzionare, a parte la configurazione iniziale da fare con l’app su telefono. È stato creato in collaborazione con Xiaomi, il logo è presente a lato del dispositivo. Ha un’uscita jack per le cuffie, per rendere l’esperienza ancora più immersiva e, sulla parte superiore, è presente un controller volume, che può anche essere usato per altre funzioni qualora il joystick non funzionasse. Il joystick, infine, è ben fatto, forse troppo piccolo per chi ha le mani grandi, ma il posizionamento dei tasti è molto intuitivo. Il dispositivo ha risposto bene a tutte le app che ho avuto modo di provare, non ho notato lag, caricamenti lunghi o altre cose strane durante l’utilizzo, anche se forse questi problemi sarebbero da attribuire più agli sviluppatori dell’app piuttosto che al dispositivo.

Sicuramente è un ottimo prodotto. La versione più economica costa 219 euro: un prezzo più che onesto per un dispositivo completo e pronto all’uso. Dal suo futuro non possiamo che aspettarci miglioramenti, anche se penso che abbiano già fatto un ottimo lavoro.


Informazioni su Andrea Rivadossi 37 Articoli

Wario Land 2, Pokemon Rosso e Cristallo, GTA 3 e Vice city... Poi è arrivato Call of Duty 4 e il mondo è finito per un po'.. Ora sono diventato un fanboy della Blizzard :(

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