Last Friday – Recensione

Un tranquillo venerdì di paura

Last Friday - Recensione

È il 1980 e tutto il mondo vede per la prima volta il personaggio di Jason Voorhees. E così il mondo del genere slasher fece la conoscenza con la saga di Venerdì 13. Ora immaginate di prendere tutti gli elementi classici del genere, mischiarli come ingredienti di una ricetta e inserirli tutti in un gioco in scatola. Questo è quando è successo con Last Friday, il gioco di Antonio Ferrara e Sebastiano Fiorillo, distribuito in Italia da Pendragon, che ringraziamo per la copia review. Coniugare il genere horror con quello dei boardgame non è semplice in quanto è naturalmente più difficile e complesso ricreare determinate atmosfere. Siete pronti per un soggiorno a Camp Apache e vedere come è andata?

SCHEDA LAST FRIDAY

Contenuto

  • 1 Regolamento
  • 1 Tabellone di gioco
  • 15 Schede campeggiatore
  • 5 Pedine campeggiatore
  • 1 Pedina Predestinato
  • 1 Pedina Maniaco
  • 1 Segnalino turno
  • 1 Segnalino barca
  • 5 Tessere Bungalow
  • 5 Segnalini maniaco
  • 8 Segnalini cadavere
  • 10 Segnalini welcome
  • 35 Segnalini indizio
  • 30 Gettoni gialli trasparenti
  • 1 Schermo segnamosse pieghevole

Last Friday – La nostra recensione

Estate 1980. Cinque amici sono stati assunti dai responsabile di un campeggio tra i boschi per rimettere in sesto la struttura in cambio di una vacanza gratuita. Il posto però è stato lo scenario di svariate disgrazie e qualcuno in paese è convinto che il luogo sia maledetto, anche per via della presenza di un maniaco assassino mai morto (vi ricorda qualcosa?, ndr). Pochi giorni prima del loro arrivo, un cadavere in avanzato stato di decomposizione è stata ripescato da alcuni sommozzatori in gita. Le autorità non sono state in grado di effettuare il riconoscimento e il corpo è stato seppellito senza essere identificato.
All’arrivo i campeggiatori non possono ancora sapere che quel corpo non è più nel cimitero ma si aggira per il campo in cerca di vendetta…

Questa è la premessa per Last Friday, con un evidente omaggio ai film che negli anni ’80 hanno caratterizzato e celebrato il genere horror. Partendo da qui un giocatore controllerà il Maniaco mentre i restanti dovranno gestire tutti i campeggiatori: indipendentemente dal numero di partecipanti i campeggiatori dovranno essere sempre 5. Il gioco è diviso in capitoli – quattro per la precisione – e questi possono essere giocati singolarmente oppure tutti d’un fiato, come un vero e proprio film. La plancia altro non è che la mappa del campus, caratterizzata da puntini bianchi o punti numerati: i primi serviranno ai campeggiatori per spostarsi mentre i secondi saranno a disposizione del Maniaco per i suoi movimenti. La struttura del gioco è parzialmente asimmetrica, in quanto i campeggiatori si muoveranno in maniera diversa rispetto al Maniaco, a maggior ragione a seconda del capitolo che si sta affrontando. La particolarità di Last Friday sta proprio nella figura del Maniaco: i suoi spostamenti, tracciati nell’apposito schermo segnamosse, sono il vero cuore pulsante.

Durante i capitoli 1 e 3 il Maniaco dovrà dare la caccia ai campeggiatori e la sua posizione non sarà sempre presente sulla mappa: si paleserà infatti ogni tre turni rivelando la posizione occupata tre turni prima. Durante i capitoli 2 e 4 invece saranno i campeggiatori che proveranno a catturare il Maniaco e quest’ultimo, sempre ogni tre turni, dovrà rivelare la sua posizione attuale. A seconda dell’obiettivo e del capitolo in corso, i giocatori quindi dovranno studiare attentamente le proprie mosse cercando di anticipare quelle possibili dell’avversario (o avversari).

La struttura del board game è estremamente semplice e le meccaniche strizzano l’occhio anche alla dama. In che modo? Il maniaco infatti, per assassinare i campeggiatori, dovrà mangiare la loro pedina, così come avviene nella dama (i campeggiatori dovranno fare lo stesso quando cercheranno di catturare il loro carnefice). Il cuore del gioco è evidente come siano gli spostamenti, sempre visibili per i campeggiatori e alternati per il maniaco, come abbiamo già visto in precedenza. Questo schema, di per sé estremamente semplice, fa sì che la durata del gioco sia effettivamente rapida, circa 30 minuti per capitolo (ogni capitolo è suddiviso in 15 turni dove i giocatori faranno i loro spostamenti).

Oltre il movimento

Last Friday non si riduce però solo a spostamenti. Lungo tutto il campus saranno disseminati degli indizi, da parte del Maniaco, che i campeggiatori potranno scoprire e utilizzare (massimo una tipologia di indizio per campeggiatore). Questi si differiscono per cinque tipologie:

  1. Udito: questo segnalino obbligherà il maniaco a rivelarsi qualora si trovi in una casella adiacente al campeggiatore che l’ha utilizzato.
  2. Scarpe da ginnastica: il campeggiatore potrà fare un movimento extra
  3. Pala: chi gioca questo segnalino potrà rimuovere un cadavere dal campus (a fine capitolo il conteggio tra sopravvissuti e cadaveri determinerà un vantaggio per i campeggiatori o il maniaco)
  4. Tagliola: una trappola che costringerà il maniaco a rivelarsi qualora dovesse superarla
  5. Lanterna: illuminerà le caselle numerate adiacenti alla casella dove è stata collocata costringendo il maniaco a rivelarsi qualora dovesse passarci sopra.

A questi si aggiungono i segnalini Welcome, da collocare all’inizio del gioco e che saranno utilizzati solo per il primo capitolo, e i segnalini Maniaco che questo potrà utilizzare durante il gioco. Questi ultimi gli consentiranno di fare un movimento aggiuntivo, di celarsi quando dovrebbe rivelarsi, di confondere i campeggiatori circa la propria posizione e così via.
Una menzione finale per quello che accade ai giocatori assassinati. La loro pedina sarà rimossa per quel capitolo ma a quello successivo potranno rientrare con un nuovo personaggio appartenente alla stessa scheda giocatore, quindi dello stesso colore.

Last Friday è un gioco che mi ha positivamente colpito anche se, devo confessarlo, sono un grande fan del genere horror e questo potrebbe aver influito sul mio giudizio, non lo nego. Il fatto di poter giocare i capitoli singolarmente è senza ombra di dubbio un buon incentivo per chi non ama dover affrontare lunghe sessioni di gioco continue. Le meccaniche veramente basilari e semplici lo rendono un board game adatto anche chi non ha affinità con il genere horror ma va da sé che una passione per questa tipologia di film ritengo sia imprescindibile per poter apprezzare a fondo il prodotto.

Qualitativamente parlando, tutte le componenti della Revised Edition di Last Friday – quella che abbiamo sperimentato in fase di review – sono di eccellente fattura, dalle pedine alla plancia passando per le carte e lo schermo segnamosse. Unico rammarico è che non è presente il foglio che il maniaco deve utilizzare per scrivere i propri spostamenti: un’aggiunta in tal senso sarebbe stata gradita.

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Informazioni su Samuele "SamWolf" Zaboi 6028 Articoli

Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
"Everybody lies. No exceptions."
Fondatore e ideatore di NerdGames.it
#powertobenerd

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