Malocchio è il primo gioco in scatola di Majill Entertainment (vi rimandiamo QUI alla nostra intervista esclusiva con i creatori) e finalmente abbiamo avuto l’opportunità di provarlo, in attesa della campagna raccolta fondi per la sua creazione (che partirà a breve, ndr). Prima di analizzare un po’ più da vicino quelle che sono state le nostre impressioni derivanti da un primo sguardo al gioco (spoiler: non vediamo l’ora di averlo tra le mani per poterlo sviscerare) è doveroso spiegare come Malocchio entri a far parte di un progetto a più ampio respiro di Majill con diversi elementi protagonisti, tra cui anche un mediometraggio che, se vi siete persi, potete recuperare direttamente QUI.
In questa sorta di metaverso dedicato entrano quindi in scena le figure dei fascinanti, che avremo modo di conoscere già con Malocchio, senza forse sapere di esserlo noi stessi…
Malocchio – La nostra anteprima
Malocchio è un gioco competitivo fino a 6 giocatori dove l’obiettivo è quello di riuscire a essere i primi a completare le proprie terzine di oggetti (raccogliendole dalla mappa di gioco) per raccogliere spilli. Questi spilli andranno poi collocati sulla propria bambola, al fine di diventare fascinanti. Se vi può sembrare semplice, di fatto lo è. Senza troppi giri di parole, apprendere le regole di Malocchio ci è sembrato più agevole di quanto si possa pensare, soprattutto vedendo la plancia centrale, le plance giocatore con le rispettive carte e così via.
Majill ha pensato a un gioco che fa della scalabilità il suo punto di forza: non ci sono momenti di attesa, si gioca tutti contemporaneamente le carte per cercare di raggiungere un luogo di Alfaborn e recuperare così un oggetto presente in quella località (sono in tutto 6, ndr). A complicare questa ricerca c’è naturalmente il fatto che anche gli altri aspiranti fascinanti potrebbero decidere di raggiungere il nostro stesso luogo andando così a rovinarci i piani. Interessante inoltre l’idea pensata proprio per i casi in cui qualcuno voglia raggiungere lo stesso luogo: le carte luogo hanno una cifra che ne indica la priorità, andando così a stabilire l’ordine di “pesca”. Chi avrà il numero più basso andrà a prendere la prima tessera, quella più a sinistra, il secondo quella centrale e così via. Si corre il rischio di restare senza tessere da prendere e quindi di aver “sprecato” un turno? Assolutamente sì, quindi giocate le carte con senno.
Abbiamo apprezzato inoltre la presenza di alcune carte bonus ma per meglio affrontare questo argomento ci riserviamo di provare il gioco nella sua interezza, al fine di poter sperimentare tutti i personaggi presente e valutare così il giusto equilibro tra le parti.
La durata della partita è infine modulabile: la scelta dipende da quanti spilli i giocatori dovranno raccogliere per diventare fascinanti. Questo crediamo sia un ottimo elemento, in quanto mette a disposizione dei giocatori Malocchio per diverse occasioni, a seconda del tempo che si ha disposizione. Ammettiamolo, spesso abbiamo rinunciato a giocare a qualche titolo perché “non c’era abbastanza tempo” e, mi sento di dire per fortuna, questo rischio in questo caso è scongiurato.
Le nostre prime impressioni con Malocchio sono state positive, soprattutto in termini di meccaniche di base del gioco (per grafiche e qualità dei materiali aspettiamo la versione completa del gioco ma siamo molto ottimisti anche in questo caso) anche se, naturalmente, sarà necessario addentrarsi maggiormente nel mondo di Alfaborn per avere un giudizio più completo e, onestamente, non vediamo l’ora di farlo.
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