La Casa: Il risveglio del male – Recensione

Che cos'è la paura?

La Casa: Il risveglio del male - Recensione

Dal 20 aprile, torna al cinema una delle saghe più importanti del cinema horror e non resterete delusi. In questa occasione Sam Raimi e Bruce Campbell producono, Lee Cronin (Hole – L’Abisso)  dirige e gli spettatori si spaventeranno.

La Casa: Il risveglio del male – La nostra recensione

Come sicuramente molti di voi sapranno, NerdGames ha nel suo bouquet di produzioni anche un podcast, A qualcuno piace Nerd. Approfondiamo spesso temi legati alla cultura pop (spesso accompagnati da ospiti) e tra gli episodi disponibili, potete trovarne uno sulla paura. Cos’è la paura? Ecco, tra le mie definizioni d’ora in poi ci sarà una nuova voce: l’emozione costante che ho provato guardando Evil Dead Rise (Mai titolo fu più azzeccato).

In quarto capitolo (oltre alla serie tv Ash vs Evil Dead, disponibile su Netflix e prodotta da Rob Tapert, come questo film) del franchise non è tanto incentrato su una casa (Il Conte Mariano Giusti di Boris ci direbbe “Ma la casa è veramente una casa?”), quanto sul risveglio degli spiriti demoniaci dovuto al ritorno del Libro del Male e alle incisioni ad esso abbinate.

I materiali vengono riesumati dopo una scossa di terremoto, e – ahimè – ritrovati da un gruppo di tre fratelli che portano con sé il libro e i dischi a casa, insieme alla pizza che la madre, Ellie, aveva mandato a prendere. Ad attendere i ragazzi a casa, oltre alla madre, c’è la zia Beth, appena arrivata a trovarli per risolvere questioni personali. La famiglia di Ellie abita in un palazzo di periferia non particolarmente rinomato, dopo però, l’amicizia e la solidarietà tra vicini è ben presente. Fino all’arrivo del Male. Sarà proprio Ellie ad essere posseduta. E da quel momento, sarà letteralmente un bagno di sangue. La pellicola è caratterizzata da scene splatter – gore davvero truculente, senza quell’ironia tipica de L’Armata delle Tenebre e – parzialmente – de La Casa 2. Questa scelta stilistica è un vero punto di forza: pur nella durezza della visione, il film centra il suo obiettivo di intrattenere, spaventando il pubblico. 

Lee Cronin, regista e sceneggiatore, non risparmia nessuno nei “suoi” massacri, scrive una vicenda che, seppur molto lineare, tiene gli spettatori con il fiato sospeso per tutta la visione. grazie soprattutto ad una regia dinamica ricca di jump scares e litri di sangue, un cast azzeccato e una colonna sonora aderente alla trama. Va inoltre segnalato come il film sia un perfetto starting point per coloro che vogliono conoscere questa saga.

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Informazioni su Mauro Orsi 157 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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