Point Art – Recensione

Chiodini per pennelli

Point Art - Recensione

Qualcuno di voi se li ricorderà e forse qualcun altro ci ha ancora a che fare: sto parlando dei famosi chiodini colorati in plastica che, posti all’interno della loro tavoletta forata, sono in grado di dare vita a immagini e – perché no – quadri. Point Art, il gioco da tavolo di Simone Luciani e pubblicato da Cranio Creations, trasforma i giocatori in veri artisti ma senza pennelli, tavolozze o tele.

SCHEDA POINT ART

Contenuto

  • 1 tavoletta
  • 30 chiodini colorati
  • 1 sacchetto
  • 1 clessidra
  • 16 carte obiettivo
  • 107 carte immagine
  • 3 carte tela

Point Art – La nostra recensione

ACQUISTA POINT ART

Esistono due modi per affrontare Point Art (e l’arte): una cooperativa e una competitiva a squadre. Nel primo caso i giocatori dovranno cercare di indovinare il maggior numero di carte possibili senza perdere le vite a disposizione mentre nel secondo le due squadre se le daranno a colpi d’arte fino a quando una delle due non avrà indovinato correttamente 7 creazioni. Ma come si “indovinano” le opere d’arte? Indipendentemente dalla modalità scelta, le meccaniche non differiscono: l’artista di turno pesca 5 chiodini (nella modalità cooperativa questo numero varia in base alla difficoltà scelta per affrontare la partita) e una carta obiettivo. Utilizzando i chiodini pescati l’artista deve cercare di “ricreare” l’immagine presente nella carta obiettivo: questo può avvenire per associazioni di idee o indizi di altro tipo – senza parlare mi raccomando – anche perché non sempre (quasi mai) i colori dei chiodini pescati potranno essere d’aiuto.

SE TI PIACE QUESTO CONTENUTO SOSTIENICI SU PATREON!

Cioè che differisce le due modalità è forse l’aspetto frenetico: in quello a squadre il tempo è scandito da una clessidra e fino a quando una squadra non commette un errore può indovinare quante carte riesce, magari anche tutte e 7. Nella modalità cooperativa invece entrano in gioco le carte tela, nient’altro che delle vite che i giocatori hanno a disposizione per sbagliare. Tenete bene presente che una volta che una carta della griglia è stata toccata, la risposta è stata data e non c’è modo di ritrattare.

Provare Point Art è stato sicuramente divertente a primo impatto: l’idea di per sé è molto originale e stimolante dal punto di vista creativo, oltre ad avere un vastissimo catalogo di immagini (più di 100). Quello in cui forse pecca un po’ questo gioco è nelle sue tempistiche. Il tempo che un artista ha e che giustamente si prende per realizzare la propria opera tende a creare momenti un po’ morti di pura attesa: nella modalità a squadra questo è parzialmente ovviato dalla presenza della clessidra. A tal proposito forse sarebbe stato meglio realizzarne una dalla durata più breve e utilizzabile due volte durante un turno.
Non c’è dubbio però che quando il tavolo è numero Point Art è sempre una soluzione valida e divertente, anche solo per provare, almeno una volta, a sentirsi un grande artista.

SEGUICI SUL NOSTRO CANALE TELEGRAM, RESTA AGGIORNATO SUI NOSTRI CONTENUTI E COMMENTA CON NOI!


Informazioni su Samuele "SamWolf" Zaboi 6041 Articoli

Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
"Everybody lies. No exceptions."
Fondatore e ideatore di NerdGames.it
#powertobenerd

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.