Avengers: Endgame – Recensione

AVENGERS, AMORE A 3000 CON QUALCHE SPOILER INELUTTABILE

Avengers: Endgame - Recensione

Avengers: Endgame è uscito nelle sale da meno di una settimana e ha già sbancato i botteghini di tutto il mondo. Oltre un miliardo di dollari di incasso e James Cameron che vede barcollare il suo doppio primato di incassi e di numero di spettatori: anche il Titanic cinematografico sta per affondare e addirittura Avatar si prepara a cedere agli eroi più potenti della Terra lo scettro di film più “ricco” della storia.

È, però, ingiusto parlare del ventiduesimo capitolo del Marvel Cinematic Universe solo per il suo successo in termini di numeri, dato che i Fratelli Russo hanno confezionato il miglior film del MCU, fornendoci finalmente le risposte che tutti i fan aspettavano da un anno: gli Avengers riusciranno a sconfiggere Thanos? Ma soprattutto, i sopravvissuti riusciranno a rimediare a quel maledetto schiocco di dita che ha dimezzato la popolazione dell’universo?

Sicuramente, per i neofiti, è consigliabile almeno la visione di Infinity War per approcciarsi a questo film; pur facendo riferimento anche ad altre pellicole dei Marvel Studios, la vicenda è assolutamente comprensibile anche da coloro che si sono persi qualche puntata precedente. 

Dunque, dove eravamo? I pochi e sfiduciati Avengers sopravvissuti hanno un’arma in più dalla loro: la potentissima Capitan Marvel, che come prima azione da Avenger, riporta subito sulla Terra Iron Man e Nebula, dispersi nello spazio dopo lo scontro con Thanos. Il conseguente incontro tra Tony e Capitan America regala già qualche sussulto: i rancori tra i due non sono passati, ma l’obiettivo comune di sconfiggere Thanos va oltre ogni incomprensione. I Vendicatori riusciranno a rintracciare ed annientare l’odiato nemico ma, purtroppo per loro, si tratta di una vera e propria vittoria di Pirro. Il folle Titano, pochi giorni prima, aveva distrutto le Gemme dell’Infinito. Il dado è tratto: il nemico non c’è più, ma senza le Gemme è definitivamente morta anche la speranza di poter riportare in vita tutti gli innocenti scomparsi.

Passano cinque anni e la Terra non si è ancora ripresa. Natasha Romanoff, la Vedova Nera (personaggio strepitoso in questo film), continua a portare avanti la sua missione come Avenger e, con l’aiuto di Rhodey, Nebula, Capitan Marvel e Rocket, persevera nella difesa del pianeta. Cap dirige un gruppo di mutuo aiuto per cittadini che hanno visto dissolversi nel nulla amici e familiari e Tony Stark – udite udite – si è ritirato a vita solitaria in campagna con la sua Pepper, la quale lo ha reso padre di una splendida bambina.

Nel frattempo, da un furgoncino abbandonato, ecco ricomparire Scott Ant-Man Lang, di ritorno da un viaggio nel mondo quantico: per lui non sono passati cinque anni, ma cinque ore. Ma non è che con l’aiuto delle particelle Pym è possibile tornare indietro nel tempo attraverso un viaggio nel mondo quantico? Scott presenta la sua ipotesi a Vedova e Cap, ma solo una mente brillante come quella di Tony può effettivamente decretare la fattibilità dell’operazione. Egli si trova, tuttavia, di fronte ad un dilemma: non mettere a repentaglio la propria famiglia e la pace interiore finalmente raggiunta o rischiare tutto per tornare nel passato e salvare Spiderman, suo “discepolo” prediletto. Capitan America e la Vedova Nera sanno che oltre a Tony possono contare anche su Hulk, Thor (ognuno reagisce alle disgrazie a modo suo…) e Occhio di Falco, diventato un temibile sicario dopo aver visto la propria famiglia dissolversi nel nulla.

Ulteriori spoiler, a mio avviso, non sono necessari. Le tre ore di Endgame regalano agli spettatori un vasto ventaglio di emozioni e colpi di scena che portano a compimento il lungo viaggio iniziato 11 anni fa con Iron Man.

Treccani.it definisce “epico” un “genere cinematografico ispirato a gesta di personaggi storici, mitologici, leggendari o religiosi” che “si distingue per l’alta spettacolarità delle situazioni e delle ricostruzioni d’ambiente, il gran numero di attori e comparse, i costi di produzione elevati”. Be’, Endgame è effettivamente tutto questo e anche di più. Ogni personaggio, da New York al Wakanda, passando per Asgard fino al pianeta più oscuro della galassia, giunge al termine del suo viaggio di eroe e di essere (più o meno) umano arrivando a comprendere maggiormente sé stesso, la propria storia, i propri poteri, ma anche i propri limiti. Ogni filo della tela del MCU è al suo posto e magari finisce anche che questi maledetti eroi in calzamaglia, molto rumorosi e poco d’essai, riescano nell’impresa di far commuovere gli spettatori.

A luglio uscirà il nuovo film di Spiderman, che concluderà la fase 3 del MCU e una quarta è già in preparazione (oltre ai sequel dei Guardiani e Capitan Marvel, si parla di film sugli Eterni e Shang-Chi). Nulla, però, sarà più come prima di Avengers:Endgame, né per gli spettatori, né per i cinecomics, né per tutto il cinema d’intrattenimento.


Informazioni su Mauro Orsi 157 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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