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Bloody Calendar – Recensione

Bloody Calendar - Recensione

Midnight Factory presenta un accattivante horror ambientato durante il periodo natalizio. Una ragazza paraplegica riceve un calendario dell’Avvento, che può realizzare i desideri del proprietario. Unica regola: non buttare il calendario e mangiare ogni giorno il dolcetto. Ovviamente realizzare il proprio sogno presuppone dei sacrifici. Nulla di nuovo? Avanti, non abbiate paura di rimanere delusi!

Bloody Calendar – La nostra recensione

Leggendo il booklet all’interno del blu-ray (curato da Manlio Gomarasca e Davide Pulici di Nocturno) si scopre che il calendario dell’Avvento fu inventato da un monaco tedesco; da questo dato reale prende spunto la vicenda del film diretto da Patrick Ridremont.

Eva riceve un calendario dell’Avvento antico, in legno e molto particolare. Ci sono addirittura delle istruzioni d’utilizzo. Conviene seguirle, pena la morte del proprietario che deve essere costante nell’apertura delle finestre. Verità o leggenda? Scopritelo voi, se ne avete il coraggio!

Un aspetto del film che mi sento di segnalare (ovviamente, no spoiler!) è la durezza delle immagini, non tanto legate alle scene più spaventose ma alla quotidiana tristezza che circonda Eva. Si trova sulla sedia a rotelle per un incidente automobilistico che ha interrotto la sua carriera di ballerina classica. Subisce mobbing sul posto di lavoro, dove viene trattata quasi come un fastidio per l’azienda, anche a causa delle sue condizioni. Inoltre, il padre, anche lui sulla sedia a rotelle, è in pessime condizioni di salute fisiche e mentali (non si è ancora ripreso dalla morte della prima moglie, mamma di Eva) ed è “ostaggio” della nuova compagna, che osteggia anche il rapporto tra madre e figlia.
Questa è assolutamente una mia libera interpretazione ma non potrebbe essere un assist di Ridremont su ciò che davvero fa orrore? 

Tornando al film, Ridremont fa un ottimo lavoro dietro alla macchina da presa, sostenuto da un’ottima performance di Eugénie Derouand (Eva). Menzione d’onore per l’essere diabolico del calendario: è spaventosamente bello, se mi concedete l’ossimoro. Complimenti al team che se n’è occupato!

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