Il nuovo e ambizioso progetto di Ron Howard riprende un’incredibile storia vera del secolo scorso: un cast di prim’ordine, la musica di Hans Zimmer e le tinte thriller del film regalano un film avvincente e ricco di spunti.
Eden – La nostra recensione
Ron Howard, Premio Oscar alla regia per A Beautiful Mind (2001), ha smesso di essere Ricky Cunningham da quasi cinquant’anni per indossare i panni del regista. La sua filmografia è un rollercoaster di generi dal risultato alterno.
A Howard è piaciuto raccontarci la storia degli Stati Uniti (Apollo 13, Cinderella Man e il sottovalutatissimo Frost/Nixon – il duello). Ha diretto Jim Carrey ne il Grinch, diventato un cult dopo il tremendo flop nelle sale. Ha tre blockbuster tratti dai romanzi di Dan Brown, con protagonista Tom Hanks. Ha fatto un’incursione nella Formula 1 (si offende qualcuno se dico che Rush è l’ultimo film notevole di Howard?), e si è persino cimentato con Star Wars, girando lo spin off su Han Solo. Si occupa anche di musica, con i documentari sui Beatles e su Pavarotti. Collabora con il mondo delle tv, da dove tutto è partito e realizza film per le piattaforme streaming.
Ron Howard ha ancora qualcosa da dirci, o meglio, da darci?
La risposta sta nell’ultima sua fatica, Eden, nelle sale dal 10 aprile. Un progetto interessante e ambizioso, in cui Howard si circonda di nomi altisonanti, pur avendo un budget nettamente inferiore alle grosse produzioni (parliamo di 40-50 milioni rispetto ai 100-120 di un film hollywoodiano).
Il cast è di primo livello: Ana De Armas, Vanessa Kirby, Sydney Sweeney e Jude Law. Le musiche sono affidate ad Hans Zimmer. Per la sceneggiatura, Howard ha collaborato con Noah Pink (Tetris, film del 2023 disponibile su Apple +) e per la fotografia si è affidato a Mathias Herndl (Genius, Twilight Zone).
Il film è stato girato principalmente in Australia, mentre una seconda unità faceva riprese nelle Isole Galapagos, dove è ambientata la vicenda, tratta da fatti realmente accaduti.
Eden racconta la fuga del Dottor Friedrich Ritter (Law) e della compagna Dora Strauch (Kirby) sull’isola Floreana, nelle Galapagos appunto. I due, tedeschi, decidono di abbandonare la terra natia, rifiutando i valori che si stanno diffondendo è il 1929 e tira una brutta aria. Ritter, in particolare, decide di abbandonare il suo lavoro di medico per dedicarsi alla filosofia e scrivere un nuovo manifesto per l’Umanità. L’Occidente è in crisi, pronto ad affrontare quel triangolo concettuale che per Ritter è inevitabile: democrazia – fascismo – guerra. La scelta della coppia viene raccontata sui giornali di tutto il mondo e, un giorno su Floreana, si presenta la famiglia Wittmer.
Heinz (Daniel Bruhl) è un ex soldato, tornato dalla Prima Guerra Mondiale, dopo il trauma della trincea. Con lei ci sono la moglie, Margaret (Sweeney) e il figlio Harry, malato di tubercolosi. Per loro vivere a Floreana significa una nuova ripartenza, nella natura e nella semplicità, mettendo l’amore per la famiglia al primo posto.
I Wittmer non vengono ben accolti dai Ritter, per nulla interessati a condividere la loro esperienza di vita con altre persone.
La situazione, però, precipita con l’arrivo della Baronessa Eloise Bosquet de Wagner Warhorn (De Armas, autrice della migliore performance), giunta su Floreana per aprire un albergo di lusso dove le persone possano rilassarsi. La Baronessa è molto ambiziosa e dirige la sua squadra di collaboratori – amanti ottenendo ciò che vuole.
Tra i tre nuclei si crea una situazione di tensione e sfiducia reciproca: si alternano dramma, colpi di scena a situazioni grottesche che provocano più di un sorriso, anche se amaro. Al termine del film, vediamo anche filmati originali dell’epoca con i veri protagonisti della storia.
Eden è un film davvero interessante, in cui alla curiosità per l’evoluzione della storia dei personaggi, ci vengono presentate tre visioni differenti di vita e di aspirazioni per la propria vita: tutte imperfette, a tratti meschine ma meravigliosamente umane. La scrittura dei personaggi è più che buona, ciascuno compie un proprio viaggio dell’eroe. Colpiscono particolarmente le performance di Sydney Sweeney e di Ana De Armas, lo yin e lo yang di Floreana, ma va segnalato anche un ottimo Jude Law nel ruolo dell’arrogante dottor Richter.
Interessante, che sia proprio Law l’attore di cui vediamo maggiormente il corpo nudo: che sia un messaggio di Howard a un eventuale pubblico incel e che sperava nella visione delle grazie delle sue attrici? Mi piace pensare di sì.
Non tutto funziona in Eden: le musiche di Hans Zimmer non sono memorabili; il ritmo della narrazione e la ridondanza di certi avvenimenti lo rendono un film imperfetto ma che merita la vostra attenzione prima di perdersi nella marea di contenuti da cui veniamo sommersi.
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Summary
Ron Howard, insomma ha ancora qualcosa dire. Con Eden porta avanti un progetto ambizioso, affidandosi una sceneggiatura solida e ricca di contenuti a un cast di attori particolarmente ispirato. Il risultato è buono: Eden è un film capace di intrattenere per due ore e regalarci qualche spunto di chiacchiera con gli amici dopo la visione: può bastare? Ognuno nel Cinema cerca il suo significato, un po’ come i protagonisti cercano il loro su Floreana: voi cosa cercate nella visione di un film? Passate parola!
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Trama8/10
8/10
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Regia7.5/10
7.5/10
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Personaggi7.5/10
7.5/10
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Colonna sonora7.5/10
7.5/10