Mona Lisa and the Blood Moon – Recensione

Una fiaba dark dal festival di venezia

Mona Lisa and the Blood Moon - Recensione

Midnight Factory presenta una fiaba dark presentata al Festival di Venezia. Una buona regia e una colonna sonora strepitosa salvano parzialmente il film.

Mona Lisa and the Blood Moon – La nostra recensione

Il terzo film diretto e sceneggiato da Ana Lily Amirpour è ambientato a New Orleans, dove la giovane  Mona Lisa Lee fugge da un ospedale psichiatrico.
La ragazza asiatica ha un particolare potere: quando c’è la luna piena, riesce a controllare le azioni altrui. Mona Lisa usa questo potere per difendersi: è una ragazza spaesata e indifesa, sola al mondo, di cui non sappiamo nulla. Risulta aggressiva e violenta, solo se percepisce una minaccia.

La notte in cui evade, salva da un pestaggio la spogliarellista Bonnie Belle (interpretata da Kate Hudson). Decide così di ospitare Mona Lisa a casa sua, in cambio di un aiuto da parte della ragazza a racimolare denaro, grazie al suo potere. Bonnie sfrutta dunque Mona Lisa per  rubare grandi quantità di soldi dai clienti dello strip club in cui lavora, o in generale da tutti gli uomini che gli gravitano attorno. Un poliziotto (interpretato da Craig Robinson, il Darryl di The Office) indaga sugli strani furti che accadono in città e riesce a collegarli all’evasione di Mona Lisa dall’ospedale. Nel frattempo la giovane coreana lega molto con il figlio di Bonnie, ragazzino sensibile e vero unico amico di Mona Lisa.

C’è anche un po’ di Italia in questo film: le musiche sono di uno dei migliori compositori italiani, Daniele Luppi. I pezzi meno sinfonici e più vicini al mondo dell’elettronica sono di Guglielmo Bottin. La Musica, così come la regia di Amirpour – coadiuvata alla fotografia da Pavel Pogorzelski – sono il punto di forza di questo film. Le due componenti dialogano e dettano il ritmo e le dinamiche di una storia un po’ troppo telefonata, ma comunque sufficiente per intrattenere il pubblico.

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Informazioni su Mauro Orsi 157 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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