Slotherhouse – Recensione

Alla velocità del bradipo...

Slotherhouse - Recensione

Un film su un bradipo assassino merita tutta la vostra attenzione. 90 minuti di azione, sangue e demenzialità supportati da un cast azzeccato e una regia perfetta. 

Slotherhouse – La nostra recensione

Slaughterhouse, in lingua inglese, significa macello. Utilizzato nell’ambito dell’horror, richiama obbligatoriamente la morte, i massacri di qualche mente deviata che, per tutta la durata del film, ucciderà delle vittime innocenti.

In lingua inglese, Sloth significa bradipo, come Alpha, il bradipo killer protagonista di questo lungometraggio diretto da Mattew Goodhue e scritto da Bradley Flower e Candy Lanigan.

Se, dunque, il titolo Slotherhouse vi provoca quantomeno un sorriso, questo film è adatto a voi. Altrimenti, è giusto farvi risparmiare del tempo e invitarvi a cercare gli altri interessanti titoli che costellano la sezione horror di NerdGames.

In Slotherhouse Alpha è un bradipo che ha poco in comune con il resto della sua specie: è veloce, furbo, in grado di fare foto con lo smartphone, guidare automobili, persino di bere una birra. Ma soprattutto, è uno spietato killer. Il nome gli viene dato da Emily, giovane universitaria, in lotta contro Brianna per la presidenza della loro sorellanza. 

Emily diventa subito popolare tra le coetanee e sui social grazie a Alpha, eletto a mascotte della sorellanza Sigma Lambda Theta e simbolo della sua campagna elettorale. Durante la sua permanenza nella casa, Alpha compie però degli spietati omicidi, inizialmente per “aiutare” Emily, poi per cercare di placare la frustrazione derivante dalla nostalgia verso le foreste di Panama, dove un bracconiere lo cattura per portarlo negli Stati Uniti. 
Per citare Bradley Flower, sceneggiatore del film, l’horror è un genere perfetto per piazzarci dentro delle idee sciocche. I 90 minuti di  Slotherhouse sono il manifesto delle parole di Flower e grande merito va attribuito al cast. Gli attori sono molto bravi a donare drammaticità a una storia assurda, rendendo il risultato finale divertente. Alcuni dialoghi sono altrettanto assurdi da rasentare la follia. Ma sia chiaro: l’effetto è volontariamente comico!

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Informazioni su Mauro Orsi 157 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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