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Solo: A Star Wars Story – Recensione

Solo: A Star Wars Story - Recensione

Il mondo di Star Wars è letteralmente un universo in espansione. Dall’acquisizione di Disney sono cambiate molte cose in quella galassia lontana lontana. Così, accanto ai film canonici che vanno a comporre l’ordine classico degli episodi, Rogue One ha inaugurato una serie di spin-off che vanno ad allargare gli orizzonti di Star Wars, svelando nuove storie e, talvolta, nuovi personaggi.
Da pochi giorni Solo: A Star Wars Story ha fatto il suo debutto al cinema, permettendo ai fan di gettare uno sguardo sulla vita del giovane Han Solo. Il punto di partenza per poter valutare questo gioco però è decisamente fondamentale. L’ago della bilancia penderà da una parte o dall’altra in base alle vostre aspettative. Le mie, non lo nego, non erano molto elevate e forse anche questo motivo sono rimasto piacevolmente sorpreso dal film diretto da Ron Howard.

Tanto tempo fa…
Lungi da me svelare contenuti sulla trama che possano in qualche modo andare a rovinarvi l’esperienza di chi non ha ancora avuto modo di vedere il film. Per questo motivo quella che vi appresterete a leggere sarà una review spoiler-free. La curiosità attorno al film, benché le premesse non siano state altissimo da parte mia, come già menzionato, erano tutto sommato discrete. Una produzione che ha incontrato svariati problemi fino all’arrivo di Ron Howard non ha di certo aiutato la realizzazione di questo film ma, diciamola tutta, Solo: A Star Wars Story è buon film. Poco importa dei vari possibili giochi di parole che si sono fatti sul titolo e sul personaggio ma quello portato sul grande schermo da Alden Ehrenreich è un vero Han Solo, capace di intrattenere, divertire e coinvolgere.
Il contrabbandiere di Corellia ci porta alla scoperta di nuove storie e nuovi personaggi, con un’anima in grado di avvicinarsi allo spirito più puro di Star Wars e più in linea con i film canonici della saga creata da George Lucas. Tornando a Solo, il film trova in Ron Howard un timoniere perfetto forse anche grazie al fatto che lo stesso regista sia un grande fan. Battute, ironia e il giusto mix di azione si uniscono a componenti quali amore, speranza, vendetta contro un universo controllato e oppresso dalle forze oscure.

A tutto questo è doveroso aggiungere il fatto che i momenti a lungo attesi non hanno tradito le aspettative. L’incontro con Chewbecca e con il Millennium Falcon erano elementi di per sé già conosciuti prima di vedere il film ma osservare quelle scene sul grande schermo è qualcosa in grado di regalare un’emozione, nonostante fosse tutto “già noto”. A questo va aggiunto un interessante colpo di scena che, come in Rogue One, arriva sul finale del film, aprendo interessanti scenari su nuove possibili storie da raccontare.
Da sottolineare infine anche le prestazioni del cast, con Ehrenreich su tutti. L’ombra di Harrison Ford poteva essere ingombrante ma il giovane attore ha saputo muoversi con grande leggerezza tra navi spaziali, personaggi corrotti e droidi dalla spiccata personalità. Una menzione anche per Emilia Clarke (Daenerys Targaryen ne Il Trono di Spade) nel ruolo della bellissima e affascinante Qi’ra e per Woody Harrelson, volto noto del cinema hollywoodiano che rivedremo a ottobre nel film Venom. Interessante anche il giovane personaggio di Lando Calrissian anche se a differenza dei suoi compagni spicca in maniera minore, per un’evoluzione e una storia che non riescono a sorprendere a coinvolgere come i protagonisti sopracitati.
Solo: A Star Wars Story è un film che merita più di una possibilità. Sia che abbiate amato Rogue One sia che non ne siate state coinvolti emotivamente, il film di Ron Howard è un prodotto ben riuscito che contiene al suo interno tutti gli ingredienti che hanno fatto la fortuna, e la storia, di Star Wars.

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