Spider-Man: Far From Home – Recensione

Pesanti eredità, scompensi ormonali e fake news: mai una gioia per Peter Parker!

Spider-Man: Far From Home - Recensione

Ce ne siamo già accorti tutti nei film precedenti, ma Tom Holland è veramente uno Spider-Man straordinario. Una scelta assolutamente azzeccata quella dei Marvel Studios, che ha rivitalizzato il franchise di Spiderman (in accordo con la Sony) attraverso un protagonista credibile, affiancato da attori comprimari di grande talento. Se Zia May (Marisa Tomei) e Ned (Jacob Balaton) li abbiamo conosciuti con Homecoming, finalmente in questo secondo capitolo solista di Spidey c’è più spazio per Mary Jane, amore (neanche tanto) nascosto di Peter.

Sono passati otto mesi dallo scontro con Thanos e Peter ha tanta voglia di tornare ad essere un semplice adolescente. Se le gemme e il guanto sono ormai solo un ricordo, la morte di Tony Stark è invece una ferita ancora aperta, che va ancora cicatrizzata. Probabilmente è necessario mettere da parte per un po’ di tempo il costume da Spidey e godersi una bella gita scolastica in Europa con Ned e il resto dei compagni di classe, compresa MJ. Quale occasione migliore per dichiararsi, al chiaro di luna, in un posto romantico e unico come possono essere Venezia o Parigi? Un’impresa non semplice per un ragazzo timido, ma molto complicato per un ragazzo che è Spiderman.

Grandi poteri, grandi responsabilità

Purtroppo per Peter, infatti, anche se non viene mai chiaramente esplicitato, da grandi poteri, derivano grandi responsabilità. A rovinare i piani di Spidey, questa volta è Nick Fury, agente speciale dello SHIELD, che ha bisogno di arruolare il giovane supereroe per un’emergenza improvvisa. Degli esseri mostruosi, chiamati Elementali per la loro composizione (ognuno di essi è composto da un elemento naturale: terra, aria, fuoco e terra), stanno attaccando diverse città del pianeta. Provengono da un altro universo, proprio come Quentin Beck (interpretato egregiamente da Jake Gyllenhaal), misterioso eroe che è riuscito sconfiggere l’Elementale di sabbia. Per le prossime battaglie, Beck, soprannominato Mysterio dal popolo del web, necessita di un partner forte ed affidabile per vincere la guerra contro questi mostri e Nick Fury e Maria Hill dello S.H.I.E.L.D. non sono sufficienti.

Inizialmente Peter rifiuta l’offerta; alla fine lui è solo un amichevole Spiderman di quartiere, del tutto inesperto di creature del multiverso. C’è solo un piccolo problema: non si può MAI dire di no a Nick Fury. Il burbero agente dello S.H.I.E.L.D., sa di dover puntare su Spider-Man, non per la carenza di Avengers a disposizione, ma anzi proprio per la grande considerazione che aveva di lui l’Avenger più rappresentativo, Iron Man. Stark, inoltre, ha lasciato in eredità a Peter i suoi occhiali, tramite i quali può usufruire dell’aiuto di E.D.I.T.H., intelligenza artificiale che può violare ogni dispositivo elettronico.

Il film presenta tutti gli elementi che hanno reso il Marvel Cinematic Universe unico: grandi effettivi visivi, scene d’azione spettacolari e una buona dose di ironia. In questo capitolo finale della fase 3 è sicuramente più interessante seguire la parte della vicenda legata ai dolori del giovane Peter: essere supereroe o un semplice adolescente? Di chi può fidarsi ora che non c’è più Stark a guidarlo? Come conquistare MJ, se deve abbandonarla a un appuntamento per colpa dello S.H.I.E.LD.? Oramai, dopo circa tre decenni di cinecomics (iniziamo a contare da Superman? Che ne dite?) e ventidue film del MCU, sappiamo già tutto di scazzottate tra supereroi e villains. Diventa quindi sempre più apprezzabile la scelta di ampliare gli aspetti narrativi della vicenda, un po’ come accade nei fumetti.

Spiderman Far from Home ha le carte in regola per essere a tutti gli effetti l’ennesimo titolo miliardario della Disney in questo 2019, ma soprattutto anche questa volta riuscirà a soddisfare il suo pubblico, che è già carico di hype per la fase 4 e lo sarà ancora di più al termine delle scene post – credits di questo film, che lasceranno sbigottiti i fan attuali, ma soprattutto coloro che seguono Spidey sullo schermo dalla trilogia di Sam Raimi. Un ulteriore dato interessante della pellicola sta nel villain; come già con l’Avvoltoio nel primo capitolo, l’antagonista di turno mostra una profondità e una complessità nelle motivazioni per cui lotta. Seppur non portando il pubblico dalla sua parte, l’antagonista di Spidey lascia qualche spunto di riflessione agli spettatori più attenti. Il tema, accennato solamente (parliamo sempre di super-eroi), è quello dell’informazione, della post – verità e delle fake news, che come già accennato, regalerà un grande colpo di scena anche dopo i titoli di coda (N.B: le scene post – credits sono due).


Informazioni su Mauro Orsi 150 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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