The First Slam Dunk – Recensione

Un capolavoro con la palla a spicchi

The First Slum Dunk - Recensione

Arriva nelle sale cinematografiche, dal 10 (in versione originale) al 17 maggio (versione doppiata disponibile dal 11 maggio) il film di Takehiko Inoue. Un film spettacolare, emozionante, sicuramente tra i migliori titoli di questo 2023 ma destinato a diventare una pietra miliare del cinema sportivo.

The First Slam Dunk – La nostra recensione

Scritto e diretto da Takehiko Inoue. Non è un dettaglio. The First Slam Dunk è stato ideato dal creatore del manga originale (pubblicato in Italia da Panini Comics). Per dedicarsi al film, Inoue ha temporaneamente messo da parte gli altri suoi progetti (Vagabond su tutti) per riprendere in mano il suo primo amore. E, vi posso già anticipare, che la scelta ha portato i suoi frutti. Da un punto di vista tecnico, la visione lascia lo spettatore a bocca aperta. 

L’utilizzo della GCI, l’abilità da mangaka e la grande passione per il basket hanno creato un film visivamente spettacolare e tremendamente realistico. I movimenti in campo dei cestisti sono fluidi, armoniosi; è davvero incredibile quanto continui la qualità grafica nel cinema d’animazione.
A dare ulteriore tridimensionalità al film, però, sono la sceneggiatura e la regia dello stesso Inoue, capace di trasportare il pubblico sul parquet campo di basket liceale, attraverso l’epico racconto del match tra due squadre liceali: Shohoku e l’imbattibile Sannoh: è un’immersione totale nella vita dei giovani atleti del liceo Shohoku, tra flashback, tiri da tre punti pesanti come macigni, la voglia di emergere e “dominare” il mondo, tipici dell’adolescenza. 

Per chi ha visto la serie animata – requisito non necessario per gustarsi il film, secondo chi scrive – il film riprende lì dove eravamo rimasti: alla prima partita del campionato nazionale. Probabilmente, i fan di Slam Dunk, coglieranno qualche sfumatura in più rispetto ai neofiti. Ma fatta questa piccola premessa, entriamo nella storia del film, ovviamente senza spoiler.

Inoue presenta subito il personaggio di Ryota MIyagi, il playmaker della squadra Shohoku. L’amore per il basket nasce da bambino, nelle infinite sfide sul playground contro il fratello maggiore Sota, morto pochi anni dopo in un incidente in mare. L’amore verso il fratello e la rabbia per l’accaduto sono benzina per Ryota, per continuare a giocare a basket ed arrivare a indossare la maglia numero 7 appartenuta al fratello. Ce l’ha fatta e ora è pronto ad affrontare la squadra del liceo Sannoh, favorita assoluta per la vittoria.
Hanamici Sakuragi, il “tradizionale” protagonista della serie, ricopre comunque un ruolo importante all’interno del film. L’esplosivo e istintivo rosso (chiaro omaggio a Dennis Rodman, stella dei Chicago Bulls negli anni di Michael Jordan) è un giocatore dotato di grandi qualità atletiche, ma di pochissima tecnica. Oltre alle sue doti fisiche, la sua arma segreta è senza dubbio la capacità di spronare i compagni con gesti spudorati, poco gentili ma sempre efficaci. 

Come però già anticipato, Inoue approfondisce le vite e  le dinamiche relazionali di tutti i componenti della squadra (Akagi, Rukawa, Mitsui, i panchinari, il prof/allenatore), rendendo esplicito allo spettatore ciò che ciascun componente prova. I ragazzi non si amano ma davanti ad un’impresa sportiva si lotta tutti insieme. 

Durante i quattro quarti del match, dunque, le azioni della partita si alterano alle vicende dei personaggi. La grande abilità di Inoue sta nel rendere tutto estremamente dinamico e persino coinvolgente ma senza risultare mai caotico. Dove non arrivano le parole e le inquadrature per raccontare ciò che accade, vengono in aiuto il montaggio e, soprattutto, la colonna sonora, azzeccatissima. Delicata nei momenti più intimi, caciarona e adrenalinica quando c’è da lottare con i ragazzi sotto canestro.

In sintesi: sceneggiatura forte – regia dinamica – montaggio funzionale – colonna sonora cucita alla perfezione – CGI utilizzata al limite della perfezione. Un ottimo quintetto, che dite?
Ogni aspetto del film è veramente curato nei particolari. Sono tutti questi elementi che rendono il film davvero straordinario.

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Informazioni su Mauro Orsi 157 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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