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The Marvels – Recensione

The Marvels - Recensione

Carol Danvers torna nel suo secondo film stand – alone, affiancata da Kamala Khan e Monica Rambeau. Tutto più o meno già visto, ma attenzione alle scene post credit!

The Marvels – La nostra recensione

Nia Da Costa è la giovane regista afroamericana alla quale è stato affidato The Marvels, coraggioso progetto al femminile e sequel del film sulla prima Avenger donna ad aver conquistato un film solista. Rispetto al primo capitolo, si aggiungono due personaggi davvero interessanti, che molti spettatori hanno già conosciuto tramite i fumetti e le serie tv di Disney Plus. Parliamo di Kamala Khan, adolescente mutante nota come Miss Marvel e Monica Rambeau, agente dello S.W.O.R.D. intravista nel primo capitolo di Capitan Marvel, ma soprattutto in WandaVision.

Togliamo subito un dubbio ai non completisti: Kamale e Monica sono ben introdotte all’interno del film. Una visione di Ms Marvel è comunque consigliata, sia per conoscere meglio il personaggio – uno dei più interessanti degli ultimi anni nell’Universo cartaceo e cinematografico – sia perché è una serie divertente e per tutta la famiglia. A quel punto, se avete ancora del tempo a disposizione, passate a WandaVision.

Colpisce un altro punto di The Marvels: dura 105 minuti! Siamo davanti al film – per ora – più corto della storia del Marvel Cinematic Universe (da qui in poi, MCU) e un po’ si sente. La costruzione del rapporto tra le tre eroine è molto veloce, così come la risoluzione del conflitto. Resta comunque un’importante evoluzione rispetto all’inutile lungaggine di certi titoli Marvel, soprattutto delle fasi 4 e 5. 

Ritroviamo il Capitano Danvers mentre indaga su un buco spazio – temporale, collegato alla rivoluzione del popolo Kree. La popolazione aliena sta finalmente per raggiungere un accordo di pace con gli Skrull, ma la presenza della Generale Dar Benn complica molto le cose… Quest’ultima è inoltre alla ricerca dei due bracciali quantici che le garantirebbero un potere enorme. Dar Benn ne trova uno. L’altro è sulla Terra ed è di proprietà di Ms Marvel.

Il potere del bracciale e la forza elettromagnetica del buco nero creano – per dirla come in Ghostbusters – un incrocio di flussi tra i poteri delle tre protagoniste, che iniziano a collaborare per risolvere il mistero. Sotto l’occhio vigile di Nick Fury, le tre donne si sforzano di diventare una squadra, nonostante tra Carol e Monica ci siano diversi discorsi in sospeso…

Insomma, com’è questo film? Assolutamente normale, a scuola si diceva senza infamia e senza lode. La sensazione è che tutti i film legati alla parte più cosmica dell’Universo Marvel abbiano la tendenza ad emulare gli aspetti più leggeri e divertenti dei Guardiani della Galassia, non riuscendoci. 

Non manca, comunque, la voglia di sperimentare, o quantomeno, di uscire dalla comfort zone. Ne sono un ottimo esempio la sequenza che vede protagonista Park Seo Joon, star del cinema orientale e il grande spazio lasciato a Ms Marvel (Iman Vellani, molto brava) che aumentano gli aspetti comedy della pellicola. Brie Larson è una bravissima attrice che nel MCU non riesce ad emergere nella sua totalità, probabilmente a causa di sceneggiature che non pongono particolare attenzione agli aspetti più complessi della personalità dei supereroi. E va bene così, trattandosi di film rivolti ad un target molto ampio e giovane.

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