Tomb Raider – Recensione

Il ritorno di Lara Croft, il ritorno ti Tomb Raider

Tomb Raider - Recensione

Tomb Raider e Lara Croft è un binomio che ha saputo trascendere il mondo dei videogiochi, là dove è nato il personaggio della celebre archeologa. Ha sfondato l’universo del cinema grazie anche alla figura di Angelina Jolie (da capire se Tomb Raider abbia aiutato la Jolie o viceversa ma non è argomento che tratterò in questa sede, ndr) diventando infine un’icona, un simbolo, un modo di essere o un modello da seguire.
I tempi però, si sa, cambiano e spesso lo fanno in maniera repentina mentre il altri casi richiedono più tempo. E così, 15 anni dopo Tomb Raider – La culla della vita, Lara Croft fa il suo ritorno al cinema e lo fa in un modo totalmente differente al passato. Già, perché ne è passata di acqua sotto i ponti.

Bentornata Lara, ci sei mancata
Prima di addentrarmi a fondo nell’analisi della pellicola diretta da Roar Uthaug è doverosa una premessa. Nel 2013 il franchise di Tomb Raider è stato rilanciato con una nuova trilogia videoludica (Shadow of the Tomb Raider è stato annunciato proprio pochi giorni fa) con il compito di dare vita a una nuova Lara Croft, più vera, più viva e più lontana da quella figura che i primi videogiochi e la performance di Angelina Jolie avevano creato e inculcato nell’immaginario comune. La Lara Croft interpretata (magistralmente, ma ne parlerò poi) da Alicia Vikander a dirla tutta non è “ancora” Tomb Raider. È una giovane Lara alla ricerca del proprio cammino, della propria identità e del proprio scopo in questo mondo. Se volete, potete considerare questo film una sorta di “prequel” rispetto alle pellicole con la Jolie anche se, come per la controparte videoludica, si tratta di un vero reboot. Questa è la nuova Lara Croft. Questo è il nuovo Tomb Raider.
L’aver giocato al titolo del 2013 è, a mio parere, una parte imprescindibile per poter godere a pieno del film Tomb Raider, dal momento che l’opera diretta da Uthaug prende direttamente spunto proprio da quel videogioco. Sono molti i riferimenti che è possibile cogliere e che diventano una vera chicca per gli appassionati: oggetti, scene, luoghi e personaggi. Nulla è stato lasciato al caso. Resta personalmente difficile capire come possa essere percepito questo film per tutti coloro che non hanno avuto modo di visionare o provare il videogioco di 5 anni fa e che, a maggior ragione, non conoscano questa “nuova” Lara.
tomb raider recensione
Già, perché Lara Croft è giustamente la protagonista indiscussa. Sin dall’annuncio dell’assegnazione del ruolo alla Vikander sono fioccate critiche e dubbi sulla performance dell’attrice svedese anche (e ingiustamente) per una taglia di reggiseno inferiore rispetto all’immaginario comune. La realtà però è ben differente: Alicia ha smentito tutti fornendo un’interpretazione di Lara magistrale dove sofferenza, dolore, sopravvivenza e intraprendenza si mescolano perfettamente tra loro creando una versione più vera che mai dell’archeologa. Poco importa se i personaggi secondari, comunque fedeli al videogioco, forse non riescono a eccellere come la protagonista ma nel complesso questo poco importa e non va a rovinare il giudizio complessivo del film. Mi ripeto nuovamente e perdonatemi per questo: questa è la nuova Lara Croft. Questo è il nuovo Tomb Raider e la Vikander spicca in assoluto per aver centrato in pieno il suo obiettivo. Le emozioni che riesce a trasmettere sono tremendamente vere e vive come non mai.
Oltre alla prestazione dell’attrice non va certamente dimenticata o trascurata la scenografia e la regia di Tomb Raider. Prendendo spunto dal videogioco (e riferimenti sono ben chiari e nitidi senza però essere mai di troppo) è stata creata una storia che, a mio parere, riesce addirittura a superare quella del videogioco del 2013. Qui è più vera, più sentita e anche più sorprendente per certi aspetti; aspetti che però, per evitare di fornire alcun spoiler, non andrò a menzionare in questa recensione consapevole del fatto che chi ha già avuto modo di vedere il film sa di cosa stia parlando. Non ci sono buchi a livello di trama, tutto è stato sapientemente orchestrato e diretto, prendendosi le giuste libertà là dove era necessario.
Questo Tomb Raider non manca però di alcune zone d’ombra, dove non si è riusciti a raggiungere l’eccellenza. Stiamo parlando della colonna sonora che pur essendo presente non riesce a restare impressa nella mente o nel cuore dello spettatore. Questo forse è dovuto anche alla natura stessa della serie di videogiochi che negli anni non è stata accomunata a una ben precisa colonna sonora, capace di diventare un marchio di fabbrica distintivo. Chissà che proprio questo film non riesca a sopperire a questa mancanza.
Tomb Raider, e lo affermo senza troppe remore, è al giorno d’oggi il miglior film tratto da un videogioco e naturalmente consigliato ai fan della serie, a maggior ragione se avete apprezzato il titolo del 2013.

“Tomb-Raider”


Informazioni su Samuele "SamWolf" Zaboi 5939 Articoli

Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
"Everybody lies. No exceptions."
Fondatore e ideatore di NerdGames.it
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