Recensione a cura di Cinzia Zagato
Timothée Chalamet è il protagonista di Wonka, il film sulle origini del personaggio creato da Roald
Dahl ne La fabbrica di cioccolato, a cui il regista Paul King (Paddington 1&2) riesce a trasferire la
giusta dose di magia, inventando un nuovo immaginario senza tradire l’originale. Un film tenero e
magico in cui Timothée Chalamet apporta tutto il suo carisma e talento vocale.
Wonka – La nostra recensione
Il film racconta la meravigliosa storia di come il più grande inventore, mago e cioccolataio del mondo sia diventato l’amato Willy Wonka che conosciamo oggi.
Se adattare una storia per bambini di successo è già estremamente complicato, osare inventare un prequel di una storia di Roald Dahl sembra semplicemente impossibile. Ma Paul King non teme nulla e, dopo aver adornato di magia inaspettata il piccolo e adorabile protagonista di Paddington (2014), entra ancora una volta nell’immaginario collettivo britannico per espandere la sua leggenda e condividerla con il mondo.
La visione del regista sulla vita pre-fabbrica di cioccolato di Willy Wonka non tenta alcun ricongiungimento scioccante o ammiccamenti sornioni a ciò che c’è stato prima. Nessun rimando alle interpretazioni di Wilder o Deep. Sembra semplicemente un’estensione del mondo creato da Dahl, pieno di fascino, cattivi sibilanti e pura immaginazione.
La pellicola, della durata di quasi due ore, è adatta a ogni genere di pubblico ma piacerà soprattutto agli amanti dei musical grazie ai momenti cantati e coreografati che arricchiscono un immaginario visivo già esuberante.
Ambientato anni prima che Charlie entri nella Fabbrica di cioccolato immaginaria più famosa al mondo, la pellicola ci presenta un giovane Willy pieno di sogni e speranze che, nonostante sia un prodigioso inventore, mago e cioccolatiere, non riesce a raggiungere la fortuna che insegue incessantemente in un deprimente mondo dickensiano.
Willy arriva in una grande città famosa per il cioccolato nella speranza di costruirsi un futuro, ma cade nelle grinfie di truffatori che cercano di renderlo schiavo seppellendolo di debiti mentre il cartello dei cioccolatieri locali soffoca le sue speranze di aprire un’attività, un proprio negozio di dolciumi.
Il Willy che Paul King ci presenta in Wonka è la luce nell’oscurità, un sognatore ad occhi aperti incapace di piegarsi al pessimismo che lo circonda.
La storia è spesso sdolcinata e sentimentale, utilizza soluzioni di sceneggiatura un po’ arbitrarie e si affida completamente all’ingenuità dello spettatore nel lasciarsi trasportare dall’avventura proposta. King, insieme al suo co-sceneggiatore Simon Farnaby, ha un forte senso del tono e del ritmo che mantiene meraviglioso, aggiungendo una piccola punta di sarcasmo. La sua macchina da presa danza attraverso elaborati numeri musicali e si diletta con le invenzioni di Wonka, ma non lascia mai che diventi eccessivamente zuccheroso e nemmeno troppo serio.
Essendo un musical le canzoni sono un ingrediente fondamentale, poiché esaltano tutto ciò che i protagonisti raccontano di loro e mette in risalto momenti cruciali del racconto. Tutti i brani sono molto orecchiabili e non risultano mai eccessivi.
La scelta del protagonista è azzeccatissima, Chalamet è perfetto nel ruolo e riesce a dare nuova forma al personaggio, il suo Wonka è gentile e dotato di un mix di ingenuità e astuzia che lo rendono adorabile. Ma anche i personaggi secondari sono notevoli, come Olivia Colman nel ruolo della malvagia locandiera e Hugh Grant nei panni di un determinato Umpa Lumpa.
Wonka è una vera delizia e ha tutte le carte per diventare un classico delle feste, un film dolce e accogliente capace di scaldare il cuore degli animi più burberi.
SEGUICI SUL NOSTRO CANALE TELEGRAM E RESTA AGGIORNATO IN ANTEPRIMA SUI NOSTRI CONTENUTI!