Iperborea annuncia le novità di marzo 2025

Le nuove letture

Iperborea annuncia le novità di marzo 2025

Iperborea ha svelato le nuove uscite in arrivo durante il mese di marzo. Senza ulteriori indugi andiamo a scoprire insieme i libri che nel corso delle prossime settimane debutteranno in libreria e online.

Iperborea – Marzo 2025

Kader ABDOLAH
IL MESSAGGERO

Dal 5 marzo
C’era una volta un popolo che viveva in una terra desertica intorno alla Mecca, era diviso, governato da leggi tribali e venerava idoli di pietra, cui sacrificava le sue figlie femmine. Un popolo di seminomadi poveri e ignoranti, schiacciato tra grandi imperi – Bisanzio, la Persia, l’Egitto. Tutte civiltà avanzate, ognuna con un suo profeta, che si chiamasse Mosè, Gesù o Zarathustra, e un suo Libro, e soprattutto ognuna con un unico dio. In quella terra inospitale viveva un mercante scaltro, membro di un clan illustre. Era analfabeta, ma visionario e determinato, e dotato di una curiosità e una fantasia inesauribili. Era un poeta. Il suo nome era Muhammad. Soffriva per l’arretratezza del suo popolo, che sognava di vedere prospero e libero. Voleva migliorare la condizione delle donne, voleva che i libri e le idee circolassero liberamente, che il mondo li trattasse con rispetto. Tutti deridevano il suo messaggio rivoluzionario, ma una notte un dio onnipotente gli apparve e gli parlò. L’alba che ne seguì ha cambiato per sempre il mondo. Kader Abdolah è convinto che non si possa giudicare l’Islam, e quindi capire la storia e l’Occidente, senza conoscere il suo Profeta, il suo Libro e la terra che li ha generati.

DAVID BADDIEL
Il desiderio di Dio

Dal 19 marzo
Dal giorno in cui, da bambino, si è reso conto che siamo tutti mortali, David Baddiel ha passato molto tempo a fantasticare su quanto sarebbe meglio sapere che in cielo c’è un papà supereroe in grado di scacciare la morte. Ma per quanto ci provi, non riesce a crederci, perché la razionalità gli dice che per far esistere una cosa non basta volerla. Come riassume nella prefazione il direttore del Post, Luca Sofri: «l’esistenza stessa di un forte desiderio che qualcosa esista rende i protagonisti di quel desiderio poco lucidi sulla sua reale esistenza…

Cecilia DAVIDSSON Alex HARIDI Cecilia HEIKKILÄ Tove JANSSON
LA VALLE DEI MUMIN

Dal 19 marzo
I Mumin sono una famiglia di troll speciali, simili a buffi e teneri ippopotami, che abitano in una casa a forma di stufa di maiolica. Curiosi, eccentrici, comici e poetici, vivono continue avventure insieme ai loro tanti amici, a metà tra le fattezze umane e quelle degli animali più strani. Nella prima avventura della serie, i Mumin attraversano la foresta buia e allagata dalla grande alluvione, si uniscono in viaggio al sognatore Sniff, affrontano il misterioso Serpente Gigante e si ritrovano in un giardino di zucchero pieno di leccornie, incontrano il saggio giramondo Tabacco e volano in sella al signor Marabù, prima di arrivare nella splendida valle che diventerà la loro casa.

Jan GRUE
LA MIA VITA COME LA VOSTRA

Dal 26 marzo
Jan Grue è appena diventato padre quando ritira dalla casa dei suoi genitori un intero scaffale di cartelle cliniche. Contengono la sua infanzia narrata dall’esterno, dai medici che gli hanno diagnosticato all’età di tre anni una patologia neuromuscolare e che da allora lo descrivono come un corpo difettoso con un futuro cupo e limitato. Un quadro molto diverso dalla percezione che Grue ha sempre avuto di se stesso e dalla vita che ha vissuto studiando ad Amsterdam e a San Pietroburgo, per poi specializzarsi nell’inclusiva Berkeley e diventare accademico a Oslo, trovare l’amore e avere un figlio. Questo libro è la ricerca di una lingua nuova che possa raccontare la sua storia e cosa significhi vivere in un corpo vulnerabile cercando di «imporre la propria volontà al mondo». È un confronto aperto, schietto e intimo con la propria fragilità e i propri desideri, contro gli stigmi sociali e le istituzioni che ai disabili sanno fornire solo sostegni strumentali, braccia o gambe surrogate per un surrogato di vita, un’esistenza pallida in una realtà rassegnata e senza sogni. È un memoir dirompente nella sua stessa forma ibrida, che intreccia liberamente ricordi poetici e riflessioni fulminanti, attingendo all’arte e al pensiero filosofico, alle intuizioni di Michel Foucault, Jorge Luis Borges, Joan Didion, alle visioni di Wim Wenders, ai versi di Mark O’Brien. Raccontando se stesso, Jan Grue scrive una penetrante meditazione sull’essere umano e ci porta a guardarci dentro, a riconsiderare i nostri limiti, le nostre insicurezze, e le risorse che ciascuno ha nel proprio «viaggio verso l’ignoto».

Esther KINSKY
DI LUCE E POLVERE

Dal 26 marzo
In ungherese cinema si dice «mozi». E «Mozi» è l’insegna sull’edificio abbandonato che attira lo sguardo dell’io narrante di questa storia, ispirata a una vicenda personale dell’autrice. Durante un viaggio in Ungheria, la narratrice si ritrova in un paesino sperduto, e come rispondendo a un imperativo interiore compra il vecchio cinema da tempo in disuso, ne ricostruisce la storia leggendaria, e lo rimette in funzione con l’aiuto di una squadra degna della visionaria impresa: da Józsi, l’ex proiezionista che ora ripara biciclette, e la moglie russa Ljuba, che anni addietro si innamorarono grazie a un fulmine che interruppe la proiezione del film preferito di lei, all’ormai vecchia Olga, che gestiva il bar. Il progetto è inevitabilmente destinato a fallire, ma dal 24 giugno a fine settembre il cinema rivive, con un ricco programma di proiezioni per un pubblico pressoché inesistente, con le foto ripulite delle vecchie glorie, il diploma incorniciato ottenuto dagli ex dipendenti a un concorso socialista per lavoratori nel 1975, il misterioso macchinario per riparare la pellicola strappata e gli imponenti proiettori che continuano a evocare il fascino del progresso che fu. Alla vicenda romantica e donchisciottesca, affascinante e commovente, ricca di richiami visivi ai grandi maestri del cinema, si intreccia la riflessione della scrittrice sul tramonto del cinema come spazio che amplia lo sguardo e accende visioni, luogo di un’esperienza comunitaria condivisa oggi abbandonata a vantaggio di una privatizzazione dei consumi, sul «cinema come compagno, come stella polare e rifugio per chiunque, luogo che offriva speranze, sogni e riparo a innumerevoli solitudini, un riparo con vista».

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Informazioni su Samuele "SamWolf" Zaboi 6350 Articoli

Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
"Everybody lies. No exceptions."
Fondatore e ideatore di NerdGames.it
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