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Il club dei sogni viventi – Recensione

Il club dei sogni viventi - Recensione

Ne Il club dei sogni viventi il lettore si trova a seguire un adolescente di nome Amleto che, esplorando una parte sconosciuta della città, farà nuove amicizie e rifletterà sulla propria vita. Amleto è un ragazzo che vive in un tempo sospeso e che porta con sé la sofferenza della solitudine e del distaccamento. La sua famiglia non lo capisce e non riesce a legare con i coetanei, tanto che ha una rivelazione: esistono due mondi, dei vivi e dei morti. Così inizia a pensare di essere l’unico vivo nel mondo dei morti.

Il club dei sogni viventi – La nostra recensione

Nel tentativo di diffondere la sua teoria e cercare altre persone vive, ha modo di conoscere la ragazza Corvo, che lo accompagnerà in nuove avventure. Con una serie di rimandi alla cultura pop, nostalgica e contemporanea, e qualche vignetta più ironica, Il club dei sogni viventi accompagna il lettore in un viaggio surreale, in cui il confine tra la realtà e il sogno è sfumato. Assieme ad Amleto, siamo portati ad interrogarci su cosa ci renda davvero vivi e, attraverso il suo sguardo, a rivalutare le esperienze che rendono la vita “degna”.

Una storia che riesce a fondere amicizia, scoperta di sé e riflessioni sulla crescita, in un’atmosfera che oscilla tra l’onirico e il dark, con scene a tratti macabre. Le tavole sono in bianco e nero e il tratto piuttosto semplice si adatta bene alla vicenda, che procede senza momenti di stallo.
Grazie a Diamond Dogs per averci fatto fare questo viaggio alla scoperta dell’importanza dei sogni e dei legami per imparare a risorgere e apprezzare ciò che accade intorno a noi.

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