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La leggenda di Potosì – Recensione

La leggenda di Potosí - Recensione

Prosegue la riproposizione dell’opera omnia del maestro Sergio Toppi da parte di Edizioni NPE. Siamo in Sud America, nella leggendaria città di Potosì alla ricerca del tesoro più prezioso e pericoloso: se stessi.

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La leggenda di Potosì – La nostra recensione

Potosì è una città della Bolivia e dal 1987 è patrimonio dell’UNESCO. 

Durante il periodo storico dei grandi viaggi verso il Nuovo Mondo da parte di Spagna e Portogallo, ha rappresentato una meta ambita per la sua ricchezza e il suo fascino esotico che l’aveva resa leggendaria per i naviganti dell’epoca. L’arrivo dell’esercito spagnolo, tuttavia, porta ad episodi di violenza contro gli indigeni, come purtroppo accade anche a Maya e Aztechi nei territori limitrofi dell’America Centrale.

Come ne Il Tesoro di Cibola (LEGGI QUI LA NOSTRA RECENSIONE), Sergio Toppi porta i suoi lettori in Sud America inserendo all’interno di un contesto storico e geografico ben definito e illustrato con grande classe. (correte a pagina 29 non appena avrete il volume tra le mani!) 

Il protagonista della storia è un ragazzo senza nome, invitato da uno stregone a cercare la città di Potosi. Il giovane, di cui non sappiamo assolutamente nulla, è una figura nel quale immedesimarsi con facilità, grazie soprattutto alla sua ricerca di uno scopo, o meglio di una meta per la sua esistenza. Un incontro, quasi casuale, con un anziano saggio e il suo lupo, diventano la miccia per il suo lungo e faticoso viaggio. Ne varrà la pena?

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