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The Neighbors – Recensione

Edizioni TLON presenta The NeighborsThe Neighbors - Recensione

Jude Ellison Sady Doyle torna per Edizioni TLON con un nuovo graphic novel, The Neighbors – I vicini non sono quello che sembrano. È vero, siamo di fronte a un graphic novel horror, ma limitarsi a racchiuderlo in questo genere sarebbe riduttivo e, a dirla tutta, anche ingiusto. E voi vi fidate dei vostri vicini?

The Neighbors – La nostra recensione

Janet, Oliver, Casey e Isobel sono i personaggi attorno a cui ruota la vicenda, dentro la quale ovviamente non mi addentrerò più di tanto, anche per non rovinarvi in alcun modo la lettura che però, questo ve lo posso dire, si è rivelata vorace come in pochi altri casi, almeno personalmente parlato.
Ma tornando a noi, dicevamo che il genere horror può considerarsi stretto per The Neighbors, un po’ come un vestito di mezza taglia più piccolo del dovuto. Il motivo? Il graphic novel sa tracciare e toccare diversi argomenti e aspetti della vita di tutti giorni, riuscendo a essere così contemporaneo in un mondo e in un contesto che sembra allo stesso tempo essere così lontano dalla realtà. Il merito di tutto questo va naturalmente a Jude Ellison Sady Doyle che ancora una volta riesce nel suo intento di non essere mai banale nelle sue tavole e nei suoi dialoghi.

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Un’impaginazione classica lascia spazio al lavoro del colorista Alessandro Santoro, in grado di saper raccontare anche attraverso i colori, mutevoli nel tempo, sia quello della trama sia quello della lettura. Non banale infine anche la scelta di font differenti: anche in questo frangente la scelta non è affatto casuale. Può il modo in cui viene scritta una parola indicare l’anima di chi la pronuncia? Lascio a voi la ricerca della risposta a questo quesito.

Il tema della famiglia, dell’identità di genere, della discriminazione, del diverso, dell’amore e della fiducia si uniscono come affluenti di un fiume che scorre veloce attraverso cinque capitoli, rapidi come una cascata (giusto per restare in tema idrico). Il graphic novel riesce a dare anche interessanti spunti di riflessioni personali, quasi inaspettati e sorprendenti quando si prende in mano per la prima volta l’opera. Questo fa sì che la trama principale riesce addirittura a passare in secondo piano durante la lettura perché prima di capire cosa sia successo a questa famiglia, alla disperata ricerca di pace e di un equilibrio, vorrete sapere chi è davvero Oliver, cosa passa per la testa di Janet e dove ognuno di loro è disposto a spingersi per amore e soprattutto, chi sono loro. Quante volte ci troviamo a usare quel pronome per indicare chissà chi e magari pure con una punta di diffidenza o maldicenza.
E se loro fossimo in realtà noi?

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