L’amigdala è quella parte del nostro cervello che dà un significato emotivo alle reazioni provenienti dal mondo esterno, dal nostro corpo e dal nostro cervello. Se Pixar ha provato a spiegare a suo modo come avviene questo processo attraverso il film Inside Out, Wolfgang Kramer e Michael Kiesling ci hanno provato con il gioco da tavolo Amygdala, edito da Cranio Creations, che ringraziamo per aver contribuito alla copia review.
Contenuto
- 1 tabellone
- 1 segnalino primo giocatore
- 33 monete
- 18 tessere felicità
- 12 tessere Jolly
- 72 tessere risorsa
- 1 tessera pesaggio
- 18 tessere idea
- 24 tessere sogno
- 7 tessere PV (usate in una variante)
- 4 schede riassuntive
- 1 plancia per giocatore
- 21 tessere emozione per giocatore
- 7 tessere diritto per giocatore
- 1 segnalino umore per giocatore
- 1 nuvoletta per giocatore
- 1 contapunti per giocatore
Amygdala – La nostra recensione
Amygdala è un gioco da tavolo astratto e strategico dove ci troveremo a dover esplorare l’intricato e misterioso mondo delle emozioni umane attraverso la rappresentazione della parte del cervello chiamata amigdala, responsabile della gestione delle emozioni. Il tabellone del gioco – visivamente straordinario da guardare – è strutturato come un paesaggio emotivo in cui i giocatori devono raccogliere risorse emozionali e conservarle nella loro “banca della memoria”. La sfida principale consiste nel gestire queste risorse limitate e piazzare strategicamente i token per ottenere la maggioranza nelle diverse aree del tabellone.
Durante il proprio turno ogni giocatore può svolgere tre azioni: acquistare una tessera risorsa, piazzare una tessera emozione oppure piazzare una tessera diritto. Per svolgere la prima azione si deve muovere il segnalino sul tabellone che si può interpretare come una ruota da percorrere in senso orario: quando ci si ferma sulla “stazione” desiderata si prendono le tessere risorse che vanno collocate nella banca della memoria (la plancia giocatore) dopo averne pagato il costo. Ma a cosa servono queste risorse? Sono indispensabili per sbloccare le tessere emozioni – protagoniste della seconda azione – da collocare sul tabellone principale. Queste daranno punti in base a quante tessere emozioni abbiamo, a patto che queste siano collegate tra loro. Oltre a questo daranno punti anche a fine partita sulla base di maggioranza all’interno delle diverse regioni dell’amigdala. Le tessere diritto invece – ultima azione possibile – possono essere piazzate nella regione dove si trova il segnalino umore e, oltre a dare punti vittoria a fine partita, serviranno a risolvere eventuali pareggi, premiando chi ha collocato per primo il proprio segnalino.
Accanto a queste azioni si intersecano altre meccaniche che arricchiscono e rendono ancor più interessante Amygdala, al di là della tematica del gioco che a mio avviso è già di per sé un enorme plus. Il primo di questi aspetti è la banca della memoria: nella plancia giocatore è possibile conservare fino a un massimo di 10 elementi, costringendo così spesso a dover fare delle scelte, talvolta anche dolorose, per decidere cosa conservare e cosa invece eliminare. In aggiunta a questo è sempre possibile scambiare gratuitamente oggetti nelle propria banca della memoria, ricevendo monete, punti vittoria, tessere risorse oppure tessere Idea, utili per essere scambiate in monete. Come avrete capito, in Amygdala è richiesto un continuo movimento di risorse, al fine di ottimizzare la propria strategia e soprattutto la propria memoria. La fine della partita viene innescata quando a un giocatore restano solo 5 tessere emozione, un po’ come a voler significare che le emozioni sono finite perché si è dato tutto.
Un’ultima menzione la meritano i materiali di gioco: nonostante il loro numero sia elevato (serve un po’ di tempo per preparare il tutto) alla vista sono molto gradevoli e danno quella sensazione di onirico e metafisico, adattandosi perfettamente al mondo delle emozioni. Un consiglio è quello di giocare con la parte chiara della plancia in quanto quella scura, per quanto più bella e appariscente, può creare qualche confusione tra pedine, sfondo ed elementi di gioco.
Amygdala, in conclusione, è un gioco che sicuramente cattura l’attenzione per ambientazione e meccaniche. Portare nel concreto qualcosa di astratto come le emozioni non è una cosa affatto semplice ma questo gioco da tavolo ci riesce pienamente. A livello di gameplay, ci sentiamo di consigliarlo soprattutto agli amanti degli astratti e a chi ama pianificare sempre e con costanza le proprie mosse; in caso contrario potreste trovare un po’ complesso il flusso di gioco, scordandosi tutto quello che si può fare o facendo fatica a pianificare correttamente tutte le azioni nel corso dei turni. È infatti fondamentale calcolare costantemente le risorse che si hanno, che si avranno e che si perderanno durante il proprio turno al fine di riuscire a ottenere la tanto agognata vittoria.
SEGUICI SUL NOSTRO CANALE TELEGRAM, RESTA AGGIORNATO SUI NOSTRI CONTENUTI E COMMENTA CON NOI!
Summary
Realizzare un gioco sulle emozioni è una sfida ardua ma Wolfgang Kramer e Michael Kiesling sono riusciti in questo intento. Amygdala è un gioco astratto di continua gestione delle risorse dove mischia a meccaniche più classiche altre più originali. Gli amanti del genere ne apprezzeranno sicuramente le caratteristiche. Da segnalare la qualità dei materiali e la cura artistica.
-
Giocabilità7/10
7/10
-
Scalabilità6.5/10
6.5/10
-
Rigiocabilità6.5/10
6.5/10
-
Qualità dei materiali8/10
8/10