Il mondo di oggi è pervaso dai social network dove imperversano giudizi, sentenze, opinioni, notizie vere o false che siano e chi più ne ha più ne metta. La reazione di fronte a tutto questo è spesso l’indignazione e il gioco di Immanuel Casto e Dario Massa – Non si può più dire niente! Indignazioni perenni – per cui ringraziamo sinceramente Immanuel, Freak&Chic Games e Studio Supernova per la copia review, parte proprio da qui. E a voi cosa indegna?
SCHEDA NON SI PUÒ PIÙ DIRE NIENTE
Contenuto
- 72 carte immagine
- 2 carte sì/no
- 17 carte ruolo
- 80 carte indizio
- 1 regolamento
Non si può più dire niente! Indignazioni perenni – La nostra recensione
La partita parte con un giocatore che veste il ruolo dell’ingenuo: ha accidentalmente aperto i social e si rende conto tutti sono indignati per qualcosa. Sta a lui riuscire a capire per cosa. In che modo? Cercando di cogliere gli indizi degli altri giocatori.
All’inizio del turno ognuno – escluso l’ingenuo – pesca sei carte indizio e riceve una carta ruolo che lo collocherà come cittadino indignato o come troll. Pescata la prima carta immagine dal relativo mazzo, senza che l’ingenuo la veda, questa viene mostrata a tutti i giocatori e poi mischiata con altre 5 e tutte vengono messe al centro del tavolo. Fatto questo, a partire dal giocatore a sinistra dell’ingenuo, viene giocata una carta indizio mettendola sotto la carta Sì o la carta No, una meccanica che un po’ ricorda un gioco diventato ormai un classico come Insoliti Sospetti. Nel primo caso l’indizio è favorevole alla carta prescelta, nel secondo invece l’indizio è in conflitto con l’immagine designata. Va da sé che il trollo cercherà di allontanare l’ingenuo dalla soluzione.
Dopo che tutti i giocatori hanno svelato il proprio indizio l’ingenuo può cercare di indovinare la carta toccandola. Se la scelta è corretta i cittadini indignati avranno vinto in caso contrario il troll (o i troll) vinceranno la partita! Se l’ingenuo non si sente sicuro può chiedere un secondo giro di indizi, a patto di escludere una carta immagine delle sei. Il gioco prosegue così fino a quando tutti i giocatori non hanno rivestito il ruolo dell’ingenuo.
Non si può più dire niente! – Indignazioni perenni è un party game differente da quello che si possa pensare. Il motivo è semplice: fa riflettere e la cosa non è affatto banale. Se Walt Disney diceva che un sorriso deve essere sempre accompagnato da una lacrima qui ci sentiamo di dire che una battuta o una risata ben venga se accompagnata a un momento di riflessione. Le immagini delle carte non sono infatti così banali come si possa pensare e vanno a toccare anche temi “scottanti” della nostra attualità.
Onestamente apprezzo molto questo aspetto che riesce a elevare il gioco di Immanuel Casto e Dario Massa a qualcosa “di più”, dimostrando ancora una volta come il gioco può essere anche fonte di informazione e, perché no, cultura.
Ultima menzione infine ai disegni, di altissima qualità e veramente ben realizzati, in grado di comunicare molto di più rispetto a quanto meramente rappresentato da linee e colori. Per questo motivo preferiamo lasciare a voi la scoperta senza immagini spoiler dalle nostre sessioni di gioco.
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Summary
Non si può più dire Niente! - Indignazioni perenni non è il solito party game grazie alla sua capacità di unire leggerezza e meccaniche immediate a temi non banali e per cui è doveroso indignarsi. Illustrazioni e disegni di eccellente livello si mischiano a una buona rigiocabilità e a un'eccellenza scalabilità. Se non avete mai provato un gioco di Immanuel Casto, questa è l'occasione giusta.
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Giocabilità7.5/10
7.5/10
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Scalabilità8/10
8/10
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Rigiocabilità7/10
7/10
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Qualità dei materiali7.5/10
7.5/10