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Point Art – Recensione

Point Art - Recensione

Qualcuno di voi se li ricorderà e forse qualcun altro ci ha ancora a che fare: sto parlando dei famosi chiodini colorati in plastica che, posti all’interno della loro tavoletta forata, sono in grado di dare vita a immagini e – perché no – quadri. Point Art, il gioco da tavolo di Simone Luciani e pubblicato da Cranio Creations, trasforma i giocatori in veri artisti ma senza pennelli, tavolozze o tele.

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Point Art – La nostra recensione

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Esistono due modi per affrontare Point Art (e l’arte): una cooperativa e una competitiva a squadre. Nel primo caso i giocatori dovranno cercare di indovinare il maggior numero di carte possibili senza perdere le vite a disposizione mentre nel secondo le due squadre se le daranno a colpi d’arte fino a quando una delle due non avrà indovinato correttamente 7 creazioni. Ma come si “indovinano” le opere d’arte? Indipendentemente dalla modalità scelta, le meccaniche non differiscono: l’artista di turno pesca 5 chiodini (nella modalità cooperativa questo numero varia in base alla difficoltà scelta per affrontare la partita) e una carta obiettivo. Utilizzando i chiodini pescati l’artista deve cercare di “ricreare” l’immagine presente nella carta obiettivo: questo può avvenire per associazioni di idee o indizi di altro tipo – senza parlare mi raccomando – anche perché non sempre (quasi mai) i colori dei chiodini pescati potranno essere d’aiuto.

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Cioè che differisce le due modalità è forse l’aspetto frenetico: in quello a squadre il tempo è scandito da una clessidra e fino a quando una squadra non commette un errore può indovinare quante carte riesce, magari anche tutte e 7. Nella modalità cooperativa invece entrano in gioco le carte tela, nient’altro che delle vite che i giocatori hanno a disposizione per sbagliare. Tenete bene presente che una volta che una carta della griglia è stata toccata, la risposta è stata data e non c’è modo di ritrattare.

Provare Point Art è stato sicuramente divertente a primo impatto: l’idea di per sé è molto originale e stimolante dal punto di vista creativo, oltre ad avere un vastissimo catalogo di immagini (più di 100). Quello in cui forse pecca un po’ questo gioco è nelle sue tempistiche. Il tempo che un artista ha e che giustamente si prende per realizzare la propria opera tende a creare momenti un po’ morti di pura attesa: nella modalità a squadra questo è parzialmente ovviato dalla presenza della clessidra. A tal proposito forse sarebbe stato meglio realizzarne una dalla durata più breve e utilizzabile due volte durante un turno.
Non c’è dubbio però che quando il tavolo è numero Point Art è sempre una soluzione valida e divertente, anche solo per provare, almeno una volta, a sentirsi un grande artista.

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