A quiet place – Giorno 1 – Recensione

L'inizio di tutto

A quiet place - Giorno 1 - Recensione

Siete messi a dura prova dal caldo di questi giorni, come la sottoscritta? Quale miglior rimedio se non andare in sala a vedere qualcosa? Si sa, d’estate i titoli scarseggiano, ma questo periodo offre qualche chicca agli appassionati di horror, a partire da A quiet place- giorno 1.

A Quiet Place – Giorno 1 – La nostra recensione

Il film si propone come prequel del noto titolo A quiet place. La scelta di proporre un prequel di una storia in cui l’effetto sorpresa è fondamentale, come nell’horror, mi lasciava un po’ perplessa. Devo però ammettere che, dopo la visione, ho avuto modo di ricredermi.

Il cambio di regia infatti ha portato una svolta nella prospettiva ed è riuscito a rendere la pellicola gradevole su più livelli. Assolutamente apprezzabile da chi non ha visto A quiet place, riesce a non essere troppo ripetitivo per chi ne conosce già l’ambientazione.

La trama segue Samira, una malata terminale di cancro che vive con il suo gatto di supporto Frodo (star assoluta del film, impossibile non innamorarsene). Dopo qualche ritrosia, Samira decide di andare in città con i suoi compagni di ospedale per vedere uno spettacolo e, soprattutto, mangiare la pizza (che nel corso della storia porterà un elemento emotivo inaspettato, fino far commuovere i più sensibili). Si ritroverà all’improvviso nel pieno dell’assalto alieno, costretta a nascondersi per sopravvivere.

Il suo viaggio la vedrà portare avanti una duplice lotta, tanto contro gli invasori alieni quanto contro la malattia. Incontrerà poi Eric, studente inglese di giurisprudenza, che inizierà a seguirla, cercando in lei una guida e costringendola così ad uscire dal suo guscio di solitudine. La trama non segue dunque la famiglia Abbott, protagonista dei primi film. Nuovi personaggi e prospettive permettono di sviluppare la storia su più livelli.

Da una parte vediamo infatti l’assalto alieno e il suo impatto, che costringe il mondo al silenzio. Dall’altra, seguiamo la storia di una donna che fa i conti con il dolore e con una fine inevitabile, nel tentativo di rivivere, per un’ultima volta, momenti piacevoli del suo passato. L’introduzione di Samira e di Eric permette quindi di creare un sottotesto più centrato sulle emozioni, che fa riflettere sulla caducità della vita, al di là degli alieni, e sulla solidarietà. 

Nel complesso il film è visivamente molto godibile, con un ritmo ben scandito che non causa mai la sensazione di stallo. La colonna sonora, come ci si potrebbe aspettare, è ridotta al minimo, a favore dei rumori di scena, creando così un buon livello di tensione. Qualche scena jumpscare aggiunge un pizzico di paura al clima di inquietudine generale. Detto questo, non sarà certo il film più spaventoso che vedrete quest’estate. Elemento però prevedibile, dato che lo spettatore conosce già la premessa “mostruosa”.

L’introduzione del filo narrativo che si focalizza sullo sviluppo emotivo dei protagonisti gioca, in questo senso, un ruolo fondamentale. Permette infatti di scongiurare un potenziale effetto noia che, altrimenti, avrebbe reso la pellicola pesante per chi già conosceva A quiet place.

In conclusione, A quiet place-giorno 1 è una visione piacevole e ben realizzata. Riesce a ricreare quel giusto stato ansioso nello spettatore, alternandolo a momenti più riflessivi e malinconici. Non starete con il fiato sospeso in ogni scena, ma potrete comunque godervi un buon horror, sia che abbiate già visto A quiet place, sia che siate dei novellini.

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