La società di produzione cinematografica milanese LAMP-Light And Motion Pictures, in collaborazione con LIGHTLESS Productions, casa di produzione cinematografica e televisiva romana, hanno realizzato il cortometraggio “Humanity”, basato su un impressionante fatto di cronaca recente.
La produzione del contenuto, ultimata nella seconda metà di Maggio 2024, verrà distribuita a un anno dalla tragedia nel corso dei festival e successivamente su piattaforma. Le riprese hanno avuto luogo presso il teatro di posa Joey’s Place, con la qualità tecnica di Moviechrome da Milano e la Videoloop da Roma. A sostenere il progetto con la loro professionalità Eleonora Contessi alla fotografia, Luca Longobardi alle musiche, Alessia Volpe quale consulente umanitaria specialista del settore e Gianluca Lasaracina come produttore esecutivo.
Humanity
“Humanity” racconta infatti una tragedia realmente accaduta nel Giugno 2023, quando un’ imbarcazione di migranti con circa 700 persone a bordo si è vista negare i soccorsi dalle autorità portuali greche e italiane per essere poi lasciata in mare aperto, malgrado le difficoltà riportate. La sinergia tra LAMP, riconoscibile per la propria linea autoriale improntata al fantastico e LIGHTLESS, che ha nell’horror il suo genere di riferimento, ha dato vita ad un inedito dramma ad alta tensione* che indaga la psicologia e perciò le resistenze che ciascuno di noi innesca di fronte alla consueta cronaca di simili disastri umanitari. Non è infatti il racconto dei dispersi in mare a finire sotto l’obbiettivo della macchina da presa, bensì la dimensione intima di una giovane attivista che riceve una loro disperata richiesta di soccorso, e che nel piccolo teatro della propria comoda vita si trova a naufragare nel senso di inutilità e impotenza di non poterli aiutare per mancanza di risorse e supporto dalle due rispettive autorità governative e portuali.
“Humanity” ha l’efficacia di portare a fondo la riflessione individuale su un tema divenuto collettivamente scontato, attraverso un genere ibrido che esplora il linguaggio cinematografico trovando una voce al silenzio interiore senza scadere nella retorica della denuncia o nel semplice documentarismo. Si posiziona come rappresentazione portata ad esempio, uno dei purtroppo tanti casi in cui ci si trova ad affrontare tragedie simili.
Ispirato a film quali “The Guilty”, “Io Capitano” e “The Post”, dove i temi della solitudine, dell’incomunicabilità e del senso dell’impotenza sposano il bisogno di verità e compassione umana, Humanity è un cortometraggio indipendente diretto da Adalberto Lombardo la cui produzione si distingue per la cospicua rappresentanza di quote rosa: dall’attrice che interpreta effettivamente la donna coinvolta nella vicenda all’autrice che ha ideato la trasposizione cinematografica, passando poi per lo sguardo della direttrice della fotografia e la mano dell’operatore di camera, la costumista, l’intimacy coordinator e numerose altre figure del cast tecnico.
Sinossi
Leila è una giovane impiegata di un’associazione umanitaria non governativa la cui passione nel lavoro la fa tardare una sera in ufficio: rimasta sola riceverà una telefonata del tutto inaspettata e ingestibile. All’altro capo della linea infatti una donna migrante la implora per ricevere aiuto da un’imbarcazione con circa 700 persone a bordo, in avaria tra le coste dell’Italia e della Grecia. Con l’unico suo mezzo a disposizione, un telefono che non fa che acuire le distanze, i tentativi di Leila di smuovere le autorità portuali a prestare soccorso la vedranno perdere mano a mano la necessaria freddezza e lucidità richiesta dal caso. Il dolore per la portata dell’imminente disastro non risulta sostenibile per un essere umano, eppure Leila sembra infine portare a compimento con successo la delicatissima faccenda. Peccato che non abbia fatto i conti con la mancanza di umanità di chi avrebbe potuto e dovuto intervenire.
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