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The Bride (La Sposa) – Recensione

Trovare qualcosa di originale nel vasto mondo del genere horror è sempre più difficile. Con l’ampia ascesa dei film cosiddetti “di paura”, molti cercano di emulare qualcosa che abbia già avuto successo oppure si affidano a canoni ben consolidati, senza avere il coraggio di sperimentare, di osare. In questa sorta di mediocrità generale prova a emergere The Bride (La Sposa), titolo di matrice russa del regista Suyatoslav Podgaevskiy.
La storia russa ha fatto sì che l’horror restasse a lungo bandito e vietato, quindi ora questo genere sta avendo una sorta di (ri)nascita. In questo positivo subbuglio e fermento si va a colorare l’opera di Podgaevskiy, che attingendo a storie del folklore russo, rappresenta la propria visione di film horror.

Nell’Ottocento si usava fotografare i cadaveri perché le loro anime continuassero a vegliare sulla famiglia

C’era una volta la Russia

Nastya è una giovane ragazza come tante altre, pronta a convogliare a nozze. Come da routine, si reca dalla famiglia del suo promesso sposo per organizzare il matrimonio ormai imminente ed è proprio qui che iniziano ad accadere strani avvenimenti che, manco a dirlo, coinvolgeranno Nastya, in un continuo oscillare tra presente e passato, tra mito e realtà. Chiaramente non è mia intenzione entrare nel profondo dettaglio della trama ma vi basti pensare che antichi rituali faranno da sfondo a tutta la vicenda. È interessante notare come questi riti in realtà non siano così persi nel tempo, con strascichi e residui che hanno perdurato fino a non molti anni fa nel folklore e nella cultura russa, soprattutto quella rurale e più lontana dalla modernità e l’industrializzazione. Chiaramente questo aspetto non rappresenta una novità per Nevesta (La Sposa in russo, titolo originale del film) dal momento che è possibile ritrovare esempi in simili in numerosi altre produzione. Il punto di forza risiede proprio nella regia e nel lavoro di Podgaevskiy. Il giovane regista russo riesce a gestire molto bene i ritmi della pellicola. A inizio film, quando questi sono più lenti e compassati, le inquadrature, i tagli e il giusto supporto della colonna sonora riescono a mantenere sempre desto e vivo l’interesse, senza mai scemare nella noia. Questo è avvalorato anche da una buona fotografia e dalla già menzionata colonna sonora, che ben si adatta ad ambientazioni e location che appaiono perse e ferme nel tempo: nonostante sia ambientato ai giorni nostri, non appena Nastya raggiunge l’abitazione della famiglia del suo promesso sposo, ecco che improvvisamente veniamo catapultati (apparentemente) indietro nel tempo, in un’era non così precisa ma che dà quella sensazione di gotico e di medievale che è sicuramente un ingrediente valido per l’intera composizione del film.
Diverso invece il discorso per quanto riguarda gli attori. Le performance del cast, a partire dalla protagonista Viktoriya Agalakova che veste i panni di Nastya, non riescono a restare al passo con la regia, con una recitazione un po’ piatta e senza spessore, a maggior ragione per quanto riguarda gli attori comprimari.

Viktoriya Agalakova è Nasty, la protagonista di questo horror russo dalle tinte medievali e gotiche

Nevesta – Il verdetto del matrimonio

Nel complesso Nevesta è un film horror che va a unire in maniera sapiente e intelligente alcuni elementi noti e canonici del genere con una regia per certi aspetti nuova. Il lavoro di Podgaevskiy si fa apprezzare in particolare modo per la gestione dei ritmi anche quando questi sono volutamente lenti e prolissi (la scena d’apertura può essere un ottimo esempio in tal senso). Lontano, anche per budget, dalle grandi produzioni hollywoodiane (penso per esempio alla saga di The Conjuring), The Bride riesce però a portare qualcosa di nuovo e di originale. Con le dovute proporzioni, questo film mi ha ricordato, soprattutto per le atmosfere e talvolta la gestione dei ritmi e della regia, quel gran film (parere personale) che è The Witch, l’horror diretto da Robert Eggers. Quella sensazione di tempo sospeso e di apnea è presente anche in Nevesta: il film diretto da Podgaevskiy non riesce ancora a toccare l’eccellenza assoluta del genere ma non vi è dubbio che il percorso del regista russo sarà da monitorare e da seguire con molta attenzione.


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