Site icon Nerdgames

NerdArt – Intervista esclusiva a Loveisinthe Aira

NerdArt - Intervista esclusiva a Mattia di Noi

NerdGames, per la sezione NerdArt, è felice di potervi presentare giovani artisti, capaci di unire il mondo dell’arte a quello nerd. Oggi è il turno di Loveisinthe Aira.
Noi di NerdGames abbiamo avuto modo di intervistare Aira che, nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, tornerà su queste pagine con le sue opere.

NerdGames: Quando è nata la tua passione per l’arte? Puoi raccontarci un po’ di te e dei tuoi inizi con il mondo dell’arte?
Aira: Da che io ricordi, ho sempre amato disegnare. Ho ancora dei quaderni di letteratura ed epica risalenti alle scuole elementari e medie, pieni di illustrazioni in tema con le storie che studiavamo. In altri quaderni ancora, invece, le protagoniste erano eroine disegnate e inventate da me, che mi divertivo ad impersonare insieme alle mie compagne di classe, durante gli intervalli. La mia passione è nata così, creando storie e personaggi, e devo dire che le cose non sono cambiate affatto con gli anni.
NerdGames: Quando e come ti sei avvicinata al mondo “nerd”? C’è un ricordo particolare?

Aira: Sono stata appassionata di fumetti fin da piccola, grazie a mio padre, che ne è un lettore accanito. Devo quindi a lui la mia introduzione al mondo nerd, perché dai fumetti siamo poi passati a libri, film, serie tv, videogiochi. Tutti i “ricordi nerd” della mia infanzia sono legati a lui: i fumetti degli X-Men, la maratona del Signore degli Anelli tutta di fila, il primo libro di Harry Potter che mi ha regalato, le serate passate a vedere Star Trek o a guardarlo giocare a Tomb Raider sulla PlayStation 1. Oppure quando ha voluto farmi vedere a tutti i costi IT e Poltergeist alla tenera età di nove anni… da cui è nato il mio rifiuto verso il genere horror.
Devo quindi ringraziarlo molto, anche perché sta davvero sostenendo questo mio sogno… anche se penso che il vero motivo sia perché confida che prima o poi faccia un’illustrazione su Conan il Barbaro tutta per lui. Aspetta e spera, papà.
NerdGames: Parlando sempre di nerd, qual è il tuo rapporto con film, serie tv 
e videogiochi?
Aira: Come già accennato, ho un ottimo rapporto con film e serie tv. Siamo amici stretti, oserei dire. Oltre a disegnare, adoro scrivere e inventare storie, quindi film e serie tv sono pane quotidiano per me, insieme ai libri, che sono il mio vero amore. Non sono invece un’accanita giocatrice di videogiochi, principalmente perché mi perdo ad ammirare e ad esplorare i mondi in cui sono ambientati, piuttosto che cercare di affrontare il boss di turno. Ho giocato alcuni dei titoli più famosi, ma ammetto che generalmente mi piace di più vedere qualcun altro giocare, e invece del gioco di per sé, tendo a comprare gli art book, per studiare il processo creativo dietro certe meraviglie.
NerdGames: Tornando alle tue opere, quali sono i tuoi soggetti preferiti?
Aira: Avendo dei progetti personali, direi che i personaggi ideati da me sono al primo posto. Ho però anche un’altra grande passione, che sono le fanart.
Dopo aver subito l’indottrinamento paterno durante l’infanzia, crescendo ho preso la mia strada, e mi sono avvicinata al mondo nerd giapponese. Sono quindi diventata un’avida consumatrice di anime a manga durante la mia adolescenza, e purtroppo o per fortuna non mi sono ancora scrollata di dosso questo vizio.
A questo, sommiamo il fatto che io sia un’inguaribile romantica. Ammetto quindi che il mio soggetto preferito è l’amore. Dunque, quando non sono impegnata a portare avanti il mio sogno nel cassetto, mi svago realizzando fanart a tema sentimentale, su commissione e non. Sì, parlo delle cosiddette “ship”! Che ci posso fare, al cuor non si comanda.
NerdGames: C’è un autore/autrice che per te è stato molto importante ed è 
fonte di ispirazione?
Aira: Può sembrare strano, ma no. Le mie fonti d’ispirazione sono innumerevoli, non posso definire nessun artista in particolare come il mio punto di riferimento. Mi piace lasciarmi influenzare un po’ da ogni forma d’arte, ma anche dalla vita di tutti i giorni.
NerdGames: Come definiresti il tuo stile? Hai una particolare preferenza per i 
materiali usati per realizzare le tue opere?
Elena: “Come definirei il mio stile?” beh, questa è una domanda che mi faccio spesso. Trovo che sia molto utile per stabilire quali siano i miei “punti fermi”, ovvero ciò che miro a far diventare i miei trademark, ovvero: una linea pulita, manieristica, ma spessa e d’impatto; una colorazione delicata che accenni al grafico, con ombre tenui, ma con un contrasto di colori che separi adeguatamente i piani e i volumi.
Come mezzo di comunicazione, invece, preferisco l’illustrazione al fumetto, e prediligo le tecniche digitali rispetto a quelle tradizionali.
NerdGames: Cosa puoi dirci della tua vita da artista? Quali sono le tue esperienze?
Aira: Come illustratrice freelance, ho realizzato diverse commissioni per privati.
Di recente, ho anche aperto un account su Patreon, che pian piano sta ingranando. Non punto ad avere uno stipendio vero e proprio, ma mai dire mai! Per il momento è un passatempo divertente, che mi permette di guadagnare qualcosa e interagire con persone provenienti da tutto il mondo, nonché di trovare ispirazione o svagarmi quando voglio rilassarmi un po’.
Inoltre, ho partecipato a un progetto per cui ho dato delle lezioni di disegno e fumetto in una scuola elementare, e devo dire che questo approccio all’insegnamento non mi è dispiaciuto affatto. Potrebbe essere una strada interessante da percorrere, in futuro.
Quest’anno ho anche realizzato delle illustrazioni per un gioco da tavola a tema celtico, ma per quanto sia stata un’esperienza fantastica, ho capito che non è quello che fa per me. Ciò che punto a realizzare è qualcosa inventato da me di sana pianta, le mie idee, le mie storie, i miei personaggi.
NerdGames: Ringraziandoti per la disponibilità, quali sono i tuoi progetti per
 il futuro e qual è il tuo sogno nel cassetto?
Aira: Come si sarà ormai intuito, io punto a creare qualcosa di mio. Scendendo nello specifico, ho dei progetti: si tratta di romanzi illustrati, con target Young Adult. Inusuale, direte, e a ragione. Le storie illustrate solitamente sono dedicati ai più piccoli. Eppure, sono sempre più sicura che gli adolescenti, e perché no, anche gli adulti, sarebbero in grado apprezzare un romanzo illustrato. Spero che quel romanzo sarà il mio, un giorno non troppo lontano.
Ringrazio voi per l’opportunità di parlare di me che mi avete dato e chiunque si soffermerà a leggere questa intervista.


Exit mobile version