Nato a Venezia il 1° agosto 1923 e scomparso a Milano nel 1983, Dino Battaglia è stato uno dei più importanti autori di fumetti del secondo dopoguerra, estendendo la sua influenza fino ai primi anni ottanta.
Di dieci anni precedente al maestro Sergio Toppi, è stato sempre da lui considerato un precursore, per l’utilizzo di nuovo tecniche – come ad esempio il tampone con vari materiali – per la grande dedizione al proprio lavoro, inteso più come mestiere che come arte, e per la profonda considerazione che aveva della Nona Arte, capace secondo lui di reggere il confronto con la letteratura classica.
SFOGLIA LA COLLANA DEDICATA A DINO BATTAGLIA
Edizioni NPE celebra Dino Battaglia
Di quest’ultima, ciò che il maestro veneziano amava di più, era il periodo tra la seconda metà del Settecento e la fine dell’Ottocento. Autori che avevano appena iniziato ad affacciarsi nella letteratura di genere, o l’avevano addirittura creata, come Edgar Allan Poe, Guy de Maupassant, E.T.A. Hoffmann.
Nel 1950 Battaglia si era trasferito a Milano, doveva aveva lavorato per Mondadori, per l’«Intrepido», per il «Daily Mirror», per «L’Audace» e per «Il Vittorioso».
Agli anni ’60 risale la sua collaborazione con «Il Corriere dei Piccoli» e «Il Corriere dei Ragazzi», spesso insieme a Mino Milani. Per quelle riviste creò anche storie fantascientifiche come I cinque della Selena e I cinque su Marte.
Per le riviste «Linus» e «Alterlinus» adattò opere letterarie di scrittori come Stevenson e Lovecraft.
Successivamente per «Il Giornalino» e «Il Messaggero dei ragazzi» realizzò lavori di carattere religioso come il fumetto sulla vita di San Francesco d’Assisi.
Sul finire del decennio iniziò la sua collaborazione con la Sergio Bonelli Editore, in seno alla storica collana «Un uomo un’avventura», per la quale realizzò prima L’Uomo della Legione e poi L’Uomo del New England.
Negli anni ’80, per la rivista «Alter Alter», diede vita alla sua prima serie, quella dell’Ispettore Coke, protagonista di tre storie: I delitti della fenice, La Mummia e Il mostro del Tamigi, rimasta incompiuta.
Dal 2016 Edizioni NPE è impegnata nel recupero delle sue opere, ripubblicate in edizioni che ne valorizzano il grande talento artistico. La collana a lui dedicata conta già quindici titoli ed è in continua evoluzione.
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