Imparare la storia, approfondirne le sfaccettature, mettersi nei panni di alcuni dei protagonisti, noti o meno noti, protagonisti di eventi che hanno lasciato un segno a livello planetario o più semplicemente in una zona geografica molto circoscritta. Un esercizio decisamente frequente nel mondo del gioco che ha portato i game designer a scandagliare il lungo e in largo epoche molto diverse, dalla preistoria, ai secoli bui sino alla storia contemporanea.
Non si sottrae a questa rivisitazione la Resistenza italiana anche se le occasioni in cui ciò è avvenuto sono davvero ancora poche. Spiccano tra queste eccezioni alcuni wargame che si concentrano sullo svolgimento di battaglie; esemplare da questo punto di vista è Memoir 44 per cui sono stati creati numerosi scenari dedicati a singoli avvenimenti militari. In questi ultimi anni, inoltre, sono stati creati diversi giochi dal vivo, tra cui: “La Brigata Maiella”, spettacolo interattivo dove gli spettatori scelgono la trama e gli urban game “Milano45” dedicato alla vita di Ferruccio Parri e “Echi Resistenti” dedicato alle fasi finali della liberazione di Modena, prodotti dall’Associazione PopHistory in collaborazione con la rete degli Istituti Storici della Resistenza.
Repubblica Ribelle
Ora, per la prima volta, viene pubblicato un gioco da tavolo che è dedicato a questo periodo così importante della storia italiana del 900. Si tratta di “Repubblica Ribelle” ispirato alla repubblica partigiana di Montefiorino. Una proposta originale in cui ogni dettaglio è stato studiato nei minimi particolari, dal tabellone di gioco che riproduce fedelmente una mappa del territorio liberato, basata su un atlante stradale dell’epoca, alle carte in cui sono presentati i comandanti con un ritratto fotografico e una breve biografia. Il gioco è frutto di un meticoloso lavoro durato alcuni anni che permette di rivivere la storia, breve e gloriosa, della Repubblica di Montefiorino dopo la temporanea liberazione dall’occupazione nazifascista.
“La Resistenza – pur essendo un fatto di grande rilevanza – è un argomento ancora poco trattato nel mondo del gioco. In particolare, la Resistenza italiana, che ha avuto e ha tuttora una vasta eco nei campi della narrativa e della saggistica, è decisamente sottorappresentata nella letteratura ludica. Con Repubblica Ribelle trattiamo un tema complesso, ma ricco di pregevoli dinamiche di gioco. Una di queste è la ‘pluralità’ della Resistenza, dove visioni lontanissime tra loro hanno dovuto e saputo cooperare per combattere un nemico comune”
Glauco Babini, autore del gioco insieme a Chiara Asti e Gabriele Mari
“Repubblica Ribelle è un esempio di come un gioco da tavolo possa soddisfare contemporaneamente le aspettative dei giocatori più esperti e la curiosità di chi desidera arricchire le proprie conoscenze su argomenti “seri”, facendo leva sulla attrattività e sulla leggerezza del gioco. Play ai temi storici ha sempre dedicato particolare attenzione. Ormai da cinque anni, nel programma generale inseriamo un focus su eventi di rilevanza storica. In particolare, nel 2015, la nostra attenzione si concentrò sulla celebrazione del 70° anniversario della Resistenza”.
Ludologo Andrea Ligabue, direttore artistico di Play Festival del Gioco
In quella occasione la rivisitazione era avvenuta on the road, nei luoghi della città di Modena in cui alcuni degli eventi evocati si erano effettivamente verificati.
Anche l’edizione 2020, in programma dall’11 al 13 settembre, proseguirà all’interno di questo solco già tracciato e approfondirà il complesso rapporto dei giochi con la storia offrendo svariati spunti di riflessione, dalla narrazione che si costruisce al suo interno, alle nozioni che è in grado di trasmettere, all’interesse per il tema trattato che inevitabilmente il gioco suscita nei giocatori, fino all’idea del gioco stesso come interpretazione e fonte storica. Oltre a proporre una panoramica su un ambito – la public history praticata attraverso lo strumento ludico – nel quale si assiste a un rapido proliferare di nuove iniziative, verranno presentate alcune recentissime esperienze, a partire dal primo libro “Mettere in gioco il passato”, che tenta un approccio sistemico all’argomento, con l’obiettivo di riconoscere piena dignità culturale al gioco anche come mezzo di trasmissione e consumo di Storia.
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