Quando si parla di giochi da tavolo il nome di Reiner Knizia rappresenta uno dei massimi esponenti tra i creatori. L’autore, decisamente prolifico, questa volta ha ideato qualcosa che si discosta da quella che possiamo definire la sua comfort zone: stiamo parlando di L’assedio di Runedar, gioco cooperativo con meccaniche di deck building portato in Italia da Ghenos Games, che ringraziamo per la copia review.
Contenuto
- 88 carte (83 Nano e 5 Mercenario) 63x88mm
- 50 carte Assedio (60x60mm)
- 1 fortezza
- 22 figure in cartone (2 goblin, 4 nani, 10 orchi, 4 troll, 1 cataputla e 1 torre d’assedio)
- 25 tessere nemico (20 goblin e 5 troll)
- 4 tessere scarto
- 1 plancia
- 5 sezioni del tunnel
- 10 gettoni danno
- 62 risorse e materiali
- 22 basette
- 5 dadi
- 4 tessere colpi/balestra
- 1 foglio istruzioni per l’assemblaggio
- 1 foglio delle cronache
L’assedio di Runedar – La nostra recensione
In questo gioco vestiremo i panni di nani che dovranno difendere il loro castello (composto in maniera impeccabile dalla scatola stessa) dall’assalto di orchi, goblin e troll che faranno di tutto per impossessarsi del tesoro custodito gelosamente dai nani.
All’inizio del turno ogni giocatore riceve le sue 12 carte di partenza, formate dalle 10 carte armi e strumenti e da 2 carte Orco. Dal mazzo ne esclude due senza guardarle e delle restante ne pesca 5, che dovrà utilizzare durante il turno. In ordine di turno, a partire dal primo giocatore, si procede con lo svolgere le seguenti azioni, in rigoroso ordine:
1. Attivare la torre d’assedio e/o la catapulta se presenti
2. Giocare le carte Orco se presenti nella mano pescata prima dell’inizio del turno
3. Giocare fino a esaurirle tutte le carte Nano, eseguendo un’azione per ogni carta tra muoversi, lavorare le risorse, attaccare, scavare e migliorare le carte
4. Rifornire la plancia delle migliore se la pedina termina il turno nella Camera Centrale.
La prima azione consiste nel rivelare una tessera Troll e metterla assieme alla pedina nel cortile d’ingresso al Tunnel. Attenzione però, se la tessera Troll rivelata è l’ultima, la partita viene persa immediatamente. La catapulta invece distrugge una miglioria e una pepita d’oro: come in precedenza, se la carta catapulta rivelata è l’ultima la partita termina con la sconfitta per i giocatori.
Per ogni carta Orco giocata invece si deve pescare la prima carta del mazzo assedio e risolverla immediatamente a patto che non sia l’ultima: l’esito già lo avete capito, sconfitta. Resta infine da esaminare l’azione che riguarda le carte Nano.
Quando si gioca una carta Nano si può svolgere un’azione per ogni carta giocata. Queste possono essere muoversi all’interno della fortezza, per raggiungere determinate zone al fine di attaccare o recuperare risorse. È possibile anche lavorare le risorse ma per farlo non ci devono essere orchi nell’officina. Questa azione consente di ottenere il necessario da piazzare nella plancia migliorie per avere armi più potenti ed efficaci così da respingere l’assalto degli invasori attraverso l’azione attaccare, sia nel corpo a corpo sia a distanza.
Scavare invece è l’azione che permette di rimuovere detriti per creare una via di fuga e cercare quindi di raggiungere la libertà (e la vittoria). Come tutte le altre azioni, anche in questo caso è necessario che non siamo presenti Orchi o Troll. Per migliorare le carte è fondamentale aver raccolto tutte le risorse necessarie indicate nella plancia delle migliorie, quindi prelevarla e sostituirla a una carta della mano non ancora giocata (non può essere però una carta Orco).
Alla fine del turno, se ci sono 5 carte presenti nel mazzo di pesca, procedete con il prendere quelle, altrimenti rimescolate il vostro mazzo, scartatene due come fatto all’inizio, e pescatene 5 per poter continuare a giocare. Ed è qui che si innesca quel meccanismo di deck building che sta alla base de L’assedio di Runedar, con una continua ricerca di migliorare il proprio mazzo cercando allo stesso tempo di distribuire equamente le azioni da svolgere. Non è possibile infatti concentrarsi solo su un aspetto (solo migliorie o solo scavare per esempio) perché questo lascerà scoperto altri lati e soprattutto aprirà la strada agli invasori. Chiaramente anche la parte cooperativa è fondamentale quindi i giocatori devono parlarsi per scegliere insieme la strategia migliore da poter seguire, magari distribuendosi i compiti a vicenda.
L’assedio di Runedar è un gioco stimolante e ricco e non solo per il tesoro da dover difendere. Le meccaniche di deck building ben si uniscono a quelle di spostamento pedine e gestione delle risorse, il tutto contornato da materiali di altissima qualità. La scatola infatti non solo funge da castello ma riesce comunque a conservare tutto al suo interno, senza il minimo intoppo. Certo, le dimensioni della confezione sono un po’ sopra la media ma questo è giustificato da quanto detto in precedenza. La rigiocabilità, una volta capite le meccaniche e portata a casa la vittoria – cioè rimossa l’ultima sezione del tunnel e sconfitti gli ultimi goblin – non è magari così elevata, soprattutto con lo stesso gruppo di gioco. La sensazione è di avercela fatta e aver “sconfitto” il nemico una volta per tutte anche se molto dipende dal livello di difficoltà con cui si decide di giocare. Cercate una sfida facile o un’impresa epica? A voi la scelta.
Summary
L'assedio di Runedar è un gioco firmato da Reiner Knizia. Si tratta di un collaborativo che unisce meccaniche di deck building con gestione risorse e che è corredato da una scatola/castello che ruba l'occhio sin dall'apertura del gioco. Stimolante e scalabile alla difficoltà desiderata, è un gioco da tavolo valido. Fate spazio però nella vostra libreria per le dimensioni della scatola superiori alla media.
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Giocabilità7/10
7/10
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Scalabilità8/10
8/10
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Rigiocabilità7/10
7/10
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Qualità dei materiali9/10
9/10