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Boy’s Club – Recensione

Boy's Club - Recensione

Eris Edizioni presenta la psichedelica opera di Matt Furie, un divertente e sboccato pastiche underground, tra Robert Crumb e un film di Terry Giliam. Un ottimo fumetto indipendente americano che farà storcere il naso a molti e probabilmente è proprio ciò vuole ottenere!

Boy’s Club – La nostra recensione

Questo fumetto non è per tutti, ma è bene che tutti (che ambizione!) sappiano che a Lucca Comics & Games Eris Edizioni ha presentato Boy’s Club di Matt Furie, le (dis)avventure di quattro noughties antropomorfi.

Andy, Brett, LandWolf e Pepe sono quattro ragazzi, coinquilini, che passano il loro tempo a cazzeggiare (mai termine fu più centrato), fumando, bevendo, facendosi complimenti per delle magliette cool, ascoltando musica, facendo flatulenze e sballandosi fino a vomitare o vedere i loro amici tramutati in mostri, in un trip continuo dove anche il concetto di trama, tavola, didascalie (La migliore è storia lunga) e baloons si mescolano senza avere una propria forma, ma seguendo il flow delle vicende dei quattro. E l’effetto è straordinario. Matt Furie crea un documentario disegnato, in cui i quattro protagonisti (supportati, talvolta, dal Bro BirdDog) vivono la loro psichedelica giornata e il lettore assiste e viene coinvolto, senza farti troppe domande su ciò che accade. 

A livello di testi, è più che apprezzabile la traduzione di Eris, che riesce a mantenere anche in lingua italiana un determinato streert language molto appropriato alla (non) narrazione del libro. Mai come in questo caso, le parole per raccontare questo fumetto sono superflue. Se avete voglia di un pomeriggio per rilassarvi (o, meglio, chillarvi), senza farvi troppe domande su ciò che accade, allacciatevi le cinture e lanciatevi in questo trip fumettistico.

P.S: Pepe, la rana protagonista, è proprio lei, The Frog, la protagonista di molti meme e diventata – suo malgrado – simbolo di xenofobia per l’alt right americana. Fortunatamente, Matt Furie ha vinto la causa ed ha potuto così riappropriarsi del proprio personaggio.
(Fonte: ilpost.it)

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