Cinema Zenit – Recensione

Pronti a partire per il viaggio?

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Canicola ristampa in unico volume l’opera di Andrea Bruno, impreziosita ulteriormente da due brevi racconti. Com’è? Citando Anna, la protagonista di Cinema Zenit, “l’irrealtà si manifesta in certi luoghi più che in altri.”

Cinema Zenit – La nostra recensione

Anna è una ragazza che vuole raggiungere ad ogni costo il Cinema Zenit, posizionato nella Città Vecchia, controllata dai Tebani. Arrivare a quel cinema, significherebbe per la ragazza fare un viaggio dentro l’oscurità, scoprire delle verità su di sé, sul defunto padre, sul Potente Leonidas detto lo zio e su tutta una serie di personaggi lynchani incontrati dalla protagonista nel corso del suo cammino. 

Sono stato poco chiaro? Meglio. Definire questo libro onirico, introspettivo, atemporale, aspaziale è limitante. L’oscuro (il nero è dominante nelle tavole di Andrea Bruno) della notte infinita durante il quale si svolge la vicenda passerà mai? O è mancanza di luce necessaria come il buio nella sala cinematografica? Noi stessi siamo attori in un mondo di finzioni? Queste e altre domande sono nate in me durante la lettura di Cinema Zenit e delle due perle che compongono questo corposo volume.

La prima, Paesaggio con nemico, tratta il conflitto ed è accompagnata da testi di Eraclito tratti La sapienza Greca. La successiva, La monarchia dei bambini, ci proietta (termine cinematografico, curioso!) in un mondo nei quali dei bambini nobili sono obbligati a giocare, con il rischio di perdere i loro privilegi. Uno di loro, Ramirez si ribella. Probabilmente la sua vita prenderà una piega migliore. (No spoiler!) In sintesi, Cinema Zenit è un’esperienza di lettura che può essere difficilmente raccontata. Come per ogni viaggio, è importante ascoltare consigli, pareri e crearsi un minimo di itinerario, ma alla fine ogni persona decide se partire o meno. Voi ve la sentite?


Informazioni su Mauro Orsi 150 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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