Giulio Rincione aveva da tempo l’attenzione della redazione, grazie ai suoi lavori precedenti per Shockdom (su tutte, Paranoiae e Paperi, trilogia scritta con il fratello Marco). Ora, con grande orgoglio, siamo felici di presentarvi la sua nuova creatura: Dirt.
Dirt – La nostra recensione
Ma chi è Dirt? Per ammissione del suo stesso creatore, un nanerottolo blu che causa non pochi problemi (leggere la postfazione del volume per credere). Per Bob, amico, animatore ed ex collega alla Borrison Company Tobacco, Dirt è uno “stronzo, tendenzialmente stronzo. Con un’arroganza addicting, ma che si prende cura degli amici.”
Quello che ancora non sapete è che Dirt è un cartone animato! I personaggi animati, grazie ad un’innovativa tecnica, la C Art One, possono vivere!
Vivere nel mondo reale, insieme agli esseri umani, ai propri fans. Proprio loro garantiscono ai cartoni buona parte dell’energia che li fa stare in vita. Cosa può causare, invece, la morte di un personaggio dei cartoons? L’essere dimenticato.
Come si può, effettivamente, vivere senza essere ricordati? Le persone, come ben sappiamo, invecchiano e il loro percorso ha, come dire, una scadenza. I cartoni animati potrebbero, quindi, vivere per sempre, ma è necessario che qualcuno si ricordi di loro. Dirt corre questo rischio, perché non è proprio di primo pelo. Il suo periodo d’oro risale agli anni 50, quando era il testimonial delle sigarette che portavano il suo stesso nome. Nel corso della lettura, fin dalle prime pagine, scopriamo che la vita di Dirt non è stata particolarmente facile. I capitoli del volume, infatti, presentano in maniera non cronologica passaggi cruciali della vita di Dirt, legati ad episodi passati (attraverso flashback spaccapalle come dichiara lo stesso Dirt) e il presente. E qual è il presente di Dirt? La sopravvivenza sul pianeta Terra del 2040, in un mondo ancora afflitto dalla pandemia, dove il numero dei sopravvissuti è esiguo come le risorse a disposizione.
Negli episodi presentati in questo primo volume, scopriamo persone ed eventi che hanno caratterizzato varie fasi della vita di Dirt. Segnaliamo, senza spoiler, due punti particolarmente significativi: l’incontro con Litz e il decreto governativo che richiede la serializzazione di tutti i personaggi animati. Non ci sentiamo di aggiungere altro. Sono comunque molti i personaggi (a partire dai grotteschi figli di Edin del titolo), le situazioni e le emozioni che si susseguono in questo volume, ma lasciamo a voi, cari lettori, la gioia di poterli scoprire ed approfondire.
Lasciando per un attimo da parte il protagonista, ogni personaggio che incontriamo ha una propria biografia ben delineata, dolorosa e alla stesso tempo grottesca, come solo la vita può essere. Alcune vite, infatti, possono essere un infinito pendolo tra tristezza e felicità, se e quando arriva. Altre, invece, possono apparire come un atto di bullismo da parte di Dio.
In questa atmosfera tra Mad Max e Roger Rabbit, spicca ovviamente DIrt, il cartone animato che rifiuta i compromessi, che fa divertire come sa fare un cartoon (lo è dopo tutto), ma sa anche soffrire e far soffrire gli altri, come sanno fare gli esseri umani.
La potenza narrativa della storia è senza dubbio merito della perfetta commistione della storia e delle sue illustrazioni, dotate di una forza comunicativa straordinaria, cinematografica. Ogni vignetta è un ritratto da osservare, come ogni parola (o mancanza di essa) è frutto di un lavoro efficace e minuzioso da parte dell’autore.
Dirt è tra i migliori progetti italiani che potrete trovare in giro ora, non vi resta che farne parte. Non vorrete che sia dimenticato?
P.S: NOTA PER CHI HA LETTO IL VOLUME: Quando Dirt riguarda i suoi vecchi filmati, non vi ha richiamato alla mente Bojack Horseman quando passava le sue giornate a guardare gli episodi di Horsin’ Around, la sitcom che lo aveva reso una celebrità?
Summary
La potenza narrativa della storia è senza dubbio merito della perfetta commistione della storia e delle sue illustrazioni, dotate di una forza comunicativa straordinaria, cinematografica. Ogni vignetta è un ritratto da osservare, come ogni parola (o mancanza di essa) è frutto di un lavoro efficace e minuzioso da parte dell’autore.
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Trama9/10
9/10
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Personaggi9/10
9/10
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Stile10/10
10/10
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Prezzo9/10
9/10