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Earthborne Rangers – Recensione

Earthborne Rangers - Recensione

L’originalità è qualcosa difficile da trovare: immaginate di essere all’interno di una biblioteca o di una libreria e provate a individuare un libro unico, che sia diverso da tutti gli altri, che abbia degli ingredienti assemblati in un modo originale, riscontrabile solo e unicamente lì. Lo stesso vale anche per i giochi da tavolo dove la produzione è tale da rendere quasi saturo il mercato e veramente arduo trovare qualcosa che possa brillare per originalità. Forse però questa ricerca è finita… Benvenuti a Earthborne Rangers!

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Earthborne Rangers – La nostra recensione

Earthborne Rangers è un gioco di carte collaborativo dalla forte componente narrativa per 1-4 giocatori. In realtà è un gioco di difficile catalogazione e collocazione, perché il lavoro di Andrew Navaro abbraccia più generi mischiandoli insieme e dando a vita un prodotto destinato a far parlare di sé. Scopriamo insieme il gioco firmato Fantasia Edizioni, che ringraziamo sinceramente per la copia review.

Tra gli scenari più comuni nei giochi da tavolo ci sono quelli apocalittici o distopici con un taglio tendente al catastrofico, dove l’umanità è sul crollo della distruzione e della sua scomparsa. In Earthborne Rangers non è così: il genere umano si è trovato sull’orlo del baratro ma le nazioni della Terra hanno deciso di agire per il bene comune (strano vero?, ndr) scongiurandone l’estinzione e dando di fatto una seconda possibilità a se stessi (chissà se mai questo potrà accadere). Il pianeta rinasce, la natura riprende il sopravvento, si ristabilisce un nuovo equilibrio e voi, Rangers, siete i nuovi guardiani.

Per quanto riguarda le dinamiche di gioco, Earthborne Rangers parte dal genere del Living Card Game ma degli elementi che strizzano l’occhio ai giochi di ruolo ne fanno da padrone. I giocatori (o il giocatore – perché parleremo della modalità solitario) vestono i panni di Rangers, precisamente di Ranger della Valle. La prima parte del gioco consiste nel creare il proprio personaggio, ma come? Assemblando il proprio mazzo di carte che nel corso della partita si arricchirà di nuove carte, come un vero e proprio LCG. Il mazzo del ranger è composto da 30 carte e il giocatore può anche scegliere i punteggi caratteristica del personaggio, cosa più unica che rara.
La campagna di gioco si snoda lungo uno scenario di tipo open world, dove si ha la totale libertà di scegliere dove andare, cosa visitare, con cosa interagire e così via: non c’è un percorso pre-stabilito da dover seguire. All’inizio c’è un obiettivo ma si può decidere se, quando e come raggiungerlo. Ricordate bene, ogni scelta avrà delle conseguenze, immediata o a lungo termine: potete decidere di raccogliere un fiore, interagire con un animale, quello che volete, senza limiti. Una sessione di gioco a Earthborne Rangers, la cui durata – mediamente – si attesta attorno alle 2-3 ore, corrisponde a un giorno nella valle ma nulla vi vieta di proseguire oltre o fermarvi prima, salvo poi riprendere, naturalmente, nel punto in cui vi eravate fermati; in questo senso la scatola ci è di grande aiuto perché ci consente di conservare tutti gli elementi di gioco nello stato in cui si trovano in quel momento. In questo “viaggio”, le virgolette a dire il vero sono però superflue, si faranno incontri di ogni tipo: creature, altri compagni di viaggio e altro ancora e ogni volta voi potrete scegliere l’approccio. Potrete essere più amichevoli o più aggressivi, andare allo scontro (sconsigliato) o provare a mediare, seguire un nuovo personaggio che ci chiede aiuto oppure ignorare la sua richiesta: la scelta spetta solamente a voi e ogni volta può essere diversa. Ogni azione ha una reazione (verrebbe da dire uguale e contraria) e pertanto la ramificazione della vostra storia e delle vostre possibilità è pressoché infinita. Ogni scelta vi porterà a dover consultare il libro della campagna ed è qui che entra in scena la componente narrativa: testi più o meno lunghi vi faranno entrare ancora più nel mondo di Earthborne Rangers, estasiante.

Il mondo di gioco

Il cuore delle meccaniche sono le prove, da dover affrontare a ogni azione. Le prove sono di fatto quello che i personaggi possono tentare di fare – dal momento che l’esito è ogni volta ignoto – nel mondo di gioco. Quando un ranger vuole effettuare una prova deve decidere quanto impegno vuole vincolare con la propria energia: questo “investimento” rappresenta di fatto quanta attenzione il ranger mette per svolgere questa azione. Più impegno viene messo, più probabile sarà il suo successo e l’esito sarà dato da una carta sfida. Ovviamente però le risorse e l’energia non sono infinite e andranno gestite oculatamente e con saggezza. L’imprevisto è sempre dietro l’angolo e un incontro inatteso potrebbe rivelarsi fatale.

In Earthborne Rangers non esiste una plancia di gioco ma il mondo viene creato sul tavolo con le carte. C’è un’area dedicata all’ambienta circostante, una dedicata alla via (andranno collocate qui le carte specifiche lungo la via o a portata a seconda che siano vicini o meno al ranger) e infine un’area dedicata al giocatore: qui saranno messe le carte mazzo ranger. Definire Earthborne Rangers un gioco può essere per certi aspetti riduttivo. I dettagli che sono stati introdotti, come – giusto per fare un esempio – l’influenza del clima sulle nostre scelte oppure le diverse specie che si incontreranno nei vari ambienti sono elementi che non fanno da mero aspetto decorativo ma contribuiscono a dare vita a un vero e proprio mondo in cui perdersi è un vero piacere. La libertà d’azione offerta consente inoltre di non sentirsi obbligati a fare qualcosa a ogni costo o dover per forza raggiungere un determinato punto: questo ha maggior risalto nella modalità solitario che mi sento sinceramente di consigliare. Personalmente non sono molto avvezzo a giocare da solo ma il gioco di Andrew Navaro mi ha regalato una piacevolissima sorpresa in questo senso.

Addentrarci maggiormente nel regolamento potrebbe essere superfluo oltreché tediante (anche per questo non troverete immagini della nostra avventura, così non correrete il rischio di provare a emularla) ma prendetevi tutto il tempo necessario per apprendere le dinamiche di Earthborne Rangers e scoprire il gioco, passo per passo partendo dal prologo. Un’ultima menzione, doverosa, va all’aspetto ecologico del progetto: i materiali adottati sono interamente riciclabili ed eco-friendly ma senza sacrificare la solidità e la qualità finale. Niente plastiche, packaging petrol-chimico o altre disgrazie per la Terra, come nel mondo di ER.

Lasciatevi conquistare da Earthborne Rangers.

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