Heat – Recensione

Schiaccia quel pedale!

Heat - Recensione

Flamme Rouge è uno di quei giochi che, a suo modo, ha fatto un po’ la storia dei boardgame. Ma un gioco di quel genere era migliorabile? Era possibile crearne una versione più bella, completa e coinvolgente? Asger Harding Granerud e Daniel Skjold Pedersen ci hanno provato dando vita a Heat, hanno abbandonato le due ruote per mettersi sulle quattro ruote di vetture da corsa anni ’60. Saranno riusciti nel loro intento? Scoprilo nella nostra recension di Heat: Pedal to the Metal.

SCHEDA HEAT

Contenuto
  • 1 regolamento
  • 6 plance giocatore
  • 2 tabellone a due lati con 4 circuiti
  • 72 carte base
  • 18 carte miglioria di partenza
  • 6 pedine leva
  • 6 automobili da corsa
  • 37 carte stress
  • 48 carte Heat

Heat – La nostra recensione

Indossate guanti, tuta e casco e mettetevi al volante – metaforicamente – delle auto da corsa di quasi 60 anni fa e preparatevi a vincere un’emozionante corsa a tutta velocità. Le meccaniche di gioco di Heat – per cui ringraziamo gli amici di Asmodee per la copia review – sono un’evoluzione di quello visto con Flamme Rouge ma doveroso fare un ripasso. Per questo motivo eviteremo, in questa recensione, di fare un continuo paragone con il gioco a tema ciclistico ma ci concentreremo esclusivamente sul board game che vede la partecipazione anche di Pedersen.

Ogni giocatore riceva una plancia, una pedina leva e un’automobile oltre al proprio mazzo di carte composto dalle carte base più le carte Heat e Stress indicate sul tabellone per quel circuito. Collocate le auto sulla griglia di partenza la corsa può iniziare… Ma come si avanza lungo il tracciato? Durante il proprio turno i giocatori dovranno sempre eseguire 4 azioni (altre sono facoltative ma le vedremo dopo):
1) Selezionare una marcia
2) Giocare le carte
3) Muovere l’auto
4) Rifornire la mano fino ad avere sette carte

Una volta pescate sette carte dal proprio mazzo si seleziona sulla plancia una marcia: questa indica quante carte è possibile giocare nel turno. La prima marcia una carta, la seconda marcia due e così via fino a un massimo di 4; scalare di una marcia – verso l’alto o il basso – non avrà alcun costo mentre una doppia scalata richiede il pagamento di una carta Heat.
Il passo successivo è giocare le carte e una volta rivelate si può procedere con spostare l’auto lungo la pista. Per farlo vanno sommati i valori delle carte giocate ma con alcune regole: per ogni carta stress giocata si gira una carta dal proprio mazzo fino a quando non esce una carta base (con il simbolo del tachimetro) e non si possono giocare carte Heat. Calcolato quindi il valore della giocata si sposta l’auto di tante caselle quanto il valore indicato ma… eh sì, c’è un ma e questo ma si legge curva. Affrontare i tornanti nei circuiti non è cosa semplice e per farlo nel migliore dei modi è giusto sfrecciare con la giusta velocità per evitare di andare fuori giri: sul tabellone è indicata la velocità massima sostenibile e se durante il proprio spostamento si oltrepassa la curva si effettua un controllo. Se il valore è uguale o inferiore nessun problema se invece è superiore ecco che iniziano i guai: in questo caso infatti è necessario pagare un numero di carte Heat pari alla differenza tra la velocità e il limite di velocità indicato. Se non avete carte per poterlo fare si va in testa coda, l’auto viene rimessa prima della curva, si prendono carte stress aggiuntive e si torna in prima marcia.

Queste sono le azioni obbligatorie citate in precedenza ma sulla plancia giocatore, nella parte superiore, sono indicati tutti i passaggi che ogni giocatore può svolgere durante il proprio turno. L’azione 4 è Adrenalina e si applica solo se la vostra auto è l’ultima: offre simboli aggiuntivi che potrà utilizzare nell’azione Reagire, la numero 5. Si ha la possibilità di attivare i simboli indicati in qualsiasi ordine: raffreddamento (permette di prendere una carta Heat e metterla nella casella motore sulla plancia), accelerare (si paga una carta Heat per farlo), aumentare di uno la velocità grazie all’adrenalina. L’azione 6 è la Scia: in caso si termini il movimento accanto o dietro di una casella a un’altra auto, si può avanzare di due caselle. L’azione 7 – già analizzata – è il controllo della curva mentre l’azione 8 permette di scartare quante carte si desidera. L’ultima, la 9, è rifornire il mazzo fino ad avere sette carte.

Non solo una corsa

Le meccaniche di Heat bastano per renderlo un grandissimo gioco ma in questo gioco da tavolo c’è di più: c’è l’idea e la volontà di unire in un unico prodotto quelle che potrebbero essere diversi espansioni. C’è la possibilità di inserire la variabile meteo, la stampa, il campionato (!), la modalità garage o quella leggende. Heat è un gioco ricchissimo che, se anche richiede magari una o due partite affinché tutto possa essere metabolizzato al meglio, saprà senza dubbio diventare un caposaldo della vostra libreria personale.
Divertente, coinvolgente, rapido nello svolgimento dei turni, il gioco di Asger Harding Granerud e Daniel Skjold Pedersen dà il suo meglio nella sua completezza, con tutte le modalità attive compresa soprattutto quella campionato, in grado di garantire una rigiocabilità senza pari e senza monotonia anche nella gradevolissima modalità in solitario, da sperimentare assolutamente. Il mio consiglio è di approcciarvi a Heat a piccoli passi, qualora non si sia giocatori avvezzi, e proprio come le auto del gioco avanzano di casella in casella così anche voi potrete prendere dimestichezza con il gioco passo dopo passo fino a non voler scendere mai più dalla vostra automobile.

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Informazioni su Samuele "SamWolf" Zaboi 6039 Articoli

Videogiocatore da sempre, amante di boardgame, fumetti, cinema e Serie TV. Affascinato da ciò che è insolito e inusuale. Vita da nerd.
"Everybody lies. No exceptions."
Fondatore e ideatore di NerdGames.it
#powertobenerd

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