L’esiliato – Recensione

L'opera di Erik Kriek

L'esiliato - Recensione

Erik Kriek scrive e disegna un’opera maestosa ambientata in Islanda nel decimo secolo. Un fumetto intrigante, che unisce elementi epici al Fantasy, al Western (ma non chiamateli duelli, ma holmstag!) e alle grandi tragedie classiche.

L’esilitato – La nostra recensione

Stavolta Eris Edizioni l’ha fatta grossa! E non solo per le dimensioni del volume. In un unico tomo ecco il meraviglioso dramma epico de L’esiliato di Erik Kriek.

La parte grafica è eccellente. L’autore olandese, già noto per In the Pines, ha un tratto che unisce fumetto europeo, comic americano e manga, donando un tono epico e drammatico, come merita la vicenda narrata. Molto interessante anche il lavoro sul colore: nelle tavole predominano bianco, nero e grigio. Interviene il rosso quando si preannuncia uno scontro sanguinoso o qualche evento tetro.
Passando alla sceneggiatura, Kriek struttura la storia in maniera approfondita, introducendo i lettori agli usi e costumi dell’Islanda medievale, utilizzando vocaboli dell’epoca (è presente anche un glossario in appendice) e mostrando in corso d’opera diversi tratti culturali della società del X secolo. In sintesi, il lavoro di ricerca di Kriek è apprezzabile sotto tutti i punti di vista.

Già, ma chi è questo esiliato? Si chiama Hallstein Thordson, rientrato nella sua terra natia dopo sette anni di esilio. L’uomo aveva ucciso il coetaneo Hrafn, in circostanze che verranno svelate durante la lettura. Ad attendere Hallstein c’è Einar, fratello della vittima, assetato di vendetta.

La premessa, quasi shakespeariana, ci introduce a una storia più complessa, che presenta molti personaggi (introdotti dall’autore nelle prime pagine) altrettanto sfaccettati, con i quali si riesce ad empatizzare e litigare nel giro di poche pagine.


Informazioni su Mauro Orsi 154 Articoli

Lettore compulsivo, appassionato di cinema e musica. Ama le storie: raccontate, vissute, disegnate, cantate, scritte o sognate. Insomma di tutto, un po'(p).

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