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Lupin Zero – Recensione

Lupin Zero - Recensione

Lupin Zero ci catapulta nel Giappone degli anni ’60, in pieno miracolo economico, e ci fa incontrare un Lupin ancora agli albori della sua carriera. Nella serie infatti incontriamo un Lupin adolescente, che non ha ancora ben chiaro “cosa fare da grande” e che dovrà, tra avventure e peripezie, decidere se seguire le orme di famiglia o diventare una persona per bene.

Lupin Zero – La nostra recensione

Tra furti, inseguimenti, scontri e avventura, conosciamo anche i personaggi di Lupin I e II, rispettivamente nonno e padre del Lupin che vedevamo in TV da bambini. Abbiamo così modo di inserire la sua storia in un contesto, scoprendo di più sul passato del grande ladro.
Gli episodi della serie seguono un crescendo di intensità. Nei primi seguiamo delle avventure con un taglio più comico, negli ultimi ritroviamo invece tematiche più serie e momenti di maggiore tensione. Questo crescendo va di pari passo con la crescita del protagonista, che, tra un furto e l’altro, riesce a trovare la sua strada.

Nella serie conosciamo inoltre Jigen, che dà modo di approfondire il rapporto tra lui e il ladro, ma anche, in generale, parlare del tema dell’amicizia. Le tematiche principali sono un po’ quelle legate all’adolescenza infatti: l’amicizia, le prime cotte, il trovare la propria strada e separarsi dai genitori.

Lupin si configura come ragazzo ribelle per eccellenza. Inizialmente contrario a seguire le orme dei suoi predecessori familiari, si ritrova a dover elaborare un modo tutto suo di portare avanti la tradizione di famiglia. Il rapporto con Jigen ci mostra un’amicizia non scontata, che si trova ad affrontare più di un ostacolo. La bella Yoko poi introduce varie tematiche. È la prima cotta del protagonista, ma porta con sé anche una discussione sui rapporti di genere e sulla violenza. La ragazza è infatti spesso vittima di soprusi dai quali il giovane ladro cerca di salvarla.

Sullo sfondo vediamo un Giappone anni ’60 che crea un’atmosfera con effetto nostalgia e getta luce su alcune problematiche del periodo. Vediamo, per esempio, il progresso, ma anche l’occupazione americana e le tensioni che generava nella società giapponese. Lupin e Jigen hanno già i tratti che li contraddistingueranno da adulti e che rendono le loro avventure molto comiche. Nonostante la serie abbia anche momenti dedicati a tematiche serie, il tono è per lo più scherzoso e comico.

Per questo motivo Lupin Zero si presenta come un gradevole intrattenimento, senza pretese eccessive, per passare un pomeriggio o una serata e approfondire la storia del grande ladro. Se come me siete cresciuti guardando le avventure del ladro gentiluomo in TV, sarà sicuramente un momento piacevole e un po’ nostalgico, alla scoperta di come Lupin è diventato il Lupin che conosciamo.

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