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Il Trono di Spade – Recensione Stagione 8 Episodio 2

Il Trono di Spade – Recensione Stagione 8 Episodio 2

Quella che segue è la recensione del secondo episodio dell’ultima stagione di Game of Thrones. Ci trovate qualche spoiler e qualche ipotesi personale su quel che succederà più avanti. Se temete i primi, leggete dopo aver visto la puntata, se temete le seconde leggete a fine saga.

Dopo il primo episodio, ho letto e sentito la delusione di un sacco di persone. Con ogni probabilità, le stesse persone si lamenteranno nuovamente dopo questa seconda ora di show. Con ancora più veemenza, se consideriamo che un’altro passo verso la fine si è compiuto e che non si torna indietro. Dal canto mio, credo esistano due tipi di persone: quelle che “Che delusione, non succede niente!!” e quelle a cui piace Game of Thrones.

In questo secondo capitolo del finale restiamo tutto il tempo a Grande Inverno. Lo scontro con l’Armata delle Tenebre è alle porte e tra gli eroi che stanno per affrontarla cresce la tensione. Ognuno di loro si prepara a suo modo e lo scopo di questa puntata non è solo farcelo vedere, ma trasmettercelo. Portare lo spettatore al fronte di combattimento, fargli sentire che la resa dei conti è giunta. In questo senso credo sia una delle migliori ore di televisione che HBO ci ha regalato da quando si è messa a raccontare dei sette regni. Siamo dalle parti di Blackwater (S2e09) per intenderci, solo che qui la battaglia non inizia mai e la tensione non ha sfogo, cosí quando finalmente il corno suona e gli estranei fanno la loro comparsa all’orizzonte è tempo dei titoli di coda. Ognuno di noi ha soffocato una bestemmia tra i denti in quel momento, soprattutto in un epoca in cui il binge whatching ha di fatto cancellato il concetto di attesa, ma GoT è probabilmente l’ultimo vero grande show a puntate della storia della TV e in questo senso fa quello che deve. E lo fa alla grandissima.

Tutti al sicuro nelle cripte!

Non ha per me molto senso raccontare nel dettaglio come si preparino i diversi personaggi all’ultima battaglia, credo davvero sia una narrazione che ha valore solo all’interno dell’episodio. Tuttavia li vediamo passare in rassegna uno per uno e mentre succede sappiammo che per qualcuno di loro questa sarà la fine del viaggio. In quest’ottica ogni gesto, da un semplice brindisi alla nomina di un cavaliere, ha un peso molto profondo e genera emozioni vere.

Di cosa possiamo parlare allora? Secondo me di due cose. La prima è quello che mi immagino sarà il grande colpo di scena del prossimo episodio (di nuovo, se non vuoi leggere speculazioni vai al paragrafo successivo) . Un esercito di non morti sta per fare il suo arrivo: come possono pensare che il posto più sicuro per chi non è in grado di combattere possano essere le dannate cripte? Ti devi difendere dall’armata degli zombi, avere cadaveri intorno non è una grande idea secondo me. My 2 cents: gli avi Stark tornano in vita e massacrano una buona fetta di cast, magari guidati proprio da Ned Stark. Non sarebbe fighissimo?

Secondo punto: la deriva di Daenerys. Come accennavo già nella recensione del primo episodio, è evidente gli sceneggiatori stiano dando un taglio nuovo alla sua smania di riconquistare il trono, mettendola se non proprio in cattiva luce, quantomeno iniziando ad accennare un livello di critica al suo operato fino ad ora sempre e solo giusto giustissimo. La regina si trova ormai circondata di persone che non la riconoscono e non la vogliono e questa è una realtà che non sa gestire. Chiunque non provi simpatia per Dany non può che godere della fermezza con cui Sansa la affronta. Calma, ma inesorabile. Quando poi Jon le rivela la sua reale identità è il tracollo: incredulità, smarrimento, rabbia. La battaglia che tutti aspettiamo in realtà ci separerà dalla risoluzione di questa situazione, a mio avviso ancora più interessante. Forse l’unica parte su cui è meglio sorvolare è il confronto tra donne sulle ragioni politiche delle scelte di Jon, con Sansa che pensa il fratello sia mosso dall’amore per Dany e la regina che risponde che invece è lei ad agire per amore verso il 998° Lord Comandante dei Guardiani della Notte. Io credo che pochi show abbiano provato a smarcare la donna dal ruolo di spettatrice non pagante quanto ha fatto GoT, vedere proprio nel finale due dei personaggi femminili più iconici fare questo triplo salto indietro sul piano della comprensione politica non è un bene per nessuno. Sansa non è più la bambina che pensa all’amore come ruota motrice del mondo, Dany non lo è mai stata. Era lecito aspettarsi qualcosa di meglio per le due lady, a questo punto.

Ora non ci resta che aspettare, salvo improbabili sorprese l’azione farà finalmente il suo ingresso in questa stagione finale e sarà tutta da gustare.

For the living!

PS: ma solo io ho provato imbarazzo/disagio nella scena di Arya e Gendry? È come aver visto sco*are mia figlia. Brrrrrrr.

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