Una nuova serie originale italiana sbarcherà presto su Netflix: stiamo parlando di Zero, il nuovo lavoro dello scrittore italiano Antonio Dikele Distefano.
Zero racconta la storia di un ragazzo di origini africane, italiano di seconda generazione. Un tipo timido, ma con un superpotere straordinario, tanto da renderlo un supereroe moderno e, grazie a questo, riuscirà ad aprirsi al mondo e imparerà ad amare. Grazie a Zero viene aggiunta alla folta schiera di talenti italiani, creatori di serie originali su Netflix , anche una voce decisamente unica e forte, prodotta da Fabula Pictures con la partecipazione di Red Joint Film. Le riprese di Zero inizieranno nel 2020.
Al momento sappiamo, però, che lo stesso Distefano e Menotti (Lo chiamavano Jeeg Robot) stanno scrivendo la sceneggiatura della serie insieme a Stefano Voltaggio, Massimo Vavassori, Carolina Cavalli e Lisandro Monaco. L’idea è quella di creare un’esplorazione della periferia milanese tra le varie culture alle quali si uniscono anche elementi della scena rap.
Un’idea, quella della serie, che come ha spiegato lo stesso Antonio Dikele Distefano è nata da un’esigenza dello stesso “di mettere insieme diverse storie per raccontarne una. La storia di un ragazzo speciale, di un ragazzo nero, che grazie al suo superpotere riesce a vedere la realtà’ che si cela dietro all’apparenza delle cose, delle persone e delle relazioni. Il rap sarà uno dei protagonisti della storia perché il rap è la lingua della nostra epoca, è capace di raccontare mondi che la gente non vede, come la periferia milanese in cui è ambientata la serie, ed è la mia lingua”.
“Il nostro obiettivo è trovare voci locali nuove ed inedite e dare loro l’opportunità’ di raccontare le proprie storie ad un pubblico mondiale” ha spiegato Felipe Tewes, Director, International Originals, Netflix. “Siamo entusiasti di collaborare con Antonio, Menotti e il pool di scrittori di Zero per portare in vita la loro visione unica in quello che sarà il primo show di supereroi nella nostra offerta di contenuti originali italiani”.
