Sono passati 17 anni ormai dagli eventi narrati in Far Cry V, l’America ha conosciuto la follia della dittatura religiosa e ora è il momento per la natura di tornare a fiorire. Questo nuovo capitolo della serie racconta proprio questo: una nuova alba, un inizio tanto sperato quanto auspicabile per gli abitanti dell’affascinante universo di gioco.
Ubisoft ha sicuramente iniziato a sperimentare offrendo meccaniche leggermente più orientate al GDR con questo nuovo capitolo, ma vogliamo mettere in chiaro un aspetto fin da subito: il gioco resta fortemente e saldamente ancorato a quelli che sono i canoni della serie e, come è logico che sia, a Far Cry V in particolare.
Vale la pena dunque scoprire questo nuovo mondo in cui i fiori tornano a sbocciare? Scopriamolo insieme nella nostra recensione!
L’alba
Il mondo ne ha viste tante: catastrofi nucleari, dittature, anarchie, scontri a fuoco, violenza e follia di ogni tipo. Ora c’è bisogno di stabilità, pace e prosperità, di un luogo in cui le comunità possano raccogliersi e vivere finalmente con quella tranquillità che è stata a loro negata per troppo tempo.
Far Cry New Dawn, come abbiamo detto a inizio recensione, è ambientato quasi vent’anni dopo i fatti raccontati nell’ultimo capitolo della serie e già nei primi dieci minuti di gioco si intuisce che il mondo è cambiato: appare tutto più selvaggio, più incontaminato ma al tempo stesso più caotico. La storia inizialmente ruota attorno a Prosperity, una vera e propria base operativa che rappresenta un baluardo contro la violenza e il caos… ma non mancano le minacce naturalmente. Il ruolo dell’antagonista, da sempre di fondamentale importanza per il franchise, è stato affidato questa volta alle due gemelle a capo dell’organizzazione paramilitare dei guerrieri della strada, una specie di gruppo armato organizzato in modo da diffondere caos e distruzione. Il nostro ruolo come facilmente intuibile prevede che, insieme ad alleati e guerrieri intenzionati a far rinascere la comunità, ci adoperiamo per la crescita di Prosperity.
Sfortunatamente, senza fare fastidiosi spoiler, dobbiamo sottolineare come la storia non ci abbia convinti al 100%: le vicende narrate sono interessanti e scorrono bene, sia chiaro, ma siamo ad anni luce dalle vette toccate in alcuni vecchi capitoli legati al franchise. Conosciamo il valore della serie e sappiamo bene cosa è in grado di fare Ubisoft, quindi ci aspettavamo un po’ di più. Detto questo la trama è assolutamente godibile e richiede circa 13 ore per essere portata a termine (senza considerare le secondarie naturalmente).
Un altro aspetto che non ci ha convinti è la gestione del ritmo della narrazione: troppo spesso, purtroppo, si tende a perdere il filo perché il gioco, per come è strutturato, porta l’utente a tornare sui propri passi per potenziarsi distogliendo così l’attenzione dal filone principale (affronteremo meglio questo tema nel prossimo paragrafo).
In conclusione la componente narrativa di Far Cry New Dawn è sicuramente soddisfacente, ma ci aspettavamo qualcosa in più. L’ambientazione è buona e i personaggi sono accattivanti, quindi non fatevela scappare.
Anima GDR
Ubisoft, come abbiamo accennato, ha sicuramente spinto leggermente di più il pedale sull’acceleratore per quanto riguarda le componenti GDR. L’esperimento è riuscito? La risposta è nì. Far Cry New Dawn non è assolutamente un GDR nel senso classico del termine, ma non è nemmeno il solito sparatutto lineare… siamo di fronte a uno shooter che incoraggia l’esplorazione in cui gli sviluppatori hanno cercato di dare all’utente un senso di progressione. Ci sono abilità da potenziare attivamente o passivamente, è possibile intervenire (in parte) nella creazione del proprio personaggio, possiamo puntare sul crafting per migliorare il nostro equipaggiamento raccogliendo materiali adatti e non solo. Tutto il sistema di progressione ruota attorno a tre livelli che di fatto influenzano tutto: missioni, personaggi, nemici… Il sistema è a dir poco limitante perché, come dicevamo, porta il giocatore a “livellare” spezzando così quel ritmo di cui un gioco come Far Cry ha disperatamente bisogno. È impensabile affrontare nemici di livello elevato senza un equipaggiamento di livello adeguato e questo, di fatto, tende un po’ a snaturare la fluidità a cui ci ha abituato il franchise.
Per il resto la formula funziona piuttosto bene e la varietà è garantita: oltre alle missioni principali abbiamo spedizioni, missioni di caccia, avamposti da conquistare (feature resa decisamente più interessante con una progressiva crescita della difficoltà), materiali da raccogliere e non solo.
A livello tecnico siamo come al solito su ottimi livelli anche se non mancano bug e difetti minori… Lo shooting funziona bene ed è il classico al quale ci ha abituati la serie: il feeling è immediato. Il mondo di gioco è stato realizzato bene e appare luminoso e brillante: la vegetazione è veramente splendida a tratti e si contrappone al caos che a volte la circonda. Niente da dire infine sulla colonna sonora: le musiche sono azzeccate e gli effetti sono stati realizzati bene.
Summary
Far Cry: New Dawn è sicuramente un capitolo di rilievo che i fan della serie apprezzeranno. Sembra un gioco interlocutorio, una sorta di trampolino che gli sviluppatori useranno per proporre nuove idee ai fan. Le meccaniche GDR funzionano ma il tiro deve essere sicuramente aggiustato nella gestione del ritmo di gioco… per il resto consigliamo sicuramente il titolo.
La nostra speranza è che Ubisoft continui nella volontà, chiara a questo punto, di rinnovare con i giusti tempi il franchise, proponendo meccaniche sempre nuove e regalando gioia e proiettili agli appassionati di Far Cry.
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Gameplay7/10
7/10
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Longevità8/10
8/10
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Comparto tecnico7/10
7/10
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Trama8/10
8/10
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Colonna sonora8/10
8/10