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Hitman 2 – Recensione

Hitman 2 - Recensione

La serie Hitman è riuscita negli anni a conquistarsi un buon numero di fan in tutto il mondo grazie a titoli di qualità e a un protagonista decisamente diverso dal solito. Nel gestire l’ultima apparizione del franchise, tuttavia, Square Enix e IO Interactive hanno preso una decisione sicuramente inaspettata: proporre al pubblico più episodi con singole mappe e contratti. Il risultato, dopo aver visto tutti gli episodi e aver provato con mano quella che era la reale visione del team di sviluppo, è stato comunque soddisfacente e il gioco (considerato nel suo complesso) ha ottenuto buoni risultati in termini di vendite.

Oggi, quindi siamo qui per discutere di quello che è un vero e proprio sequel, una nuova creazione dei ragazzi di IO Interactive il cui scopo, chiaramente, è far entrare al cento per cento il giocatore nella mente di un vero killer professionista. Avete già gli attrezzi del mestiere?

Squadra che vince…

Partiamo subito con un dato innegabile: gli sviluppatori, che per l’occasione si sono appoggiati al publisher Warner Bros., si sono basati fortemente sulla formula ideata per il precedente gioco a episodi. Le somiglianze sono davvero moltissime e, sebbene questo aspetto possa far storcere il naso a qualcuno, le poche novità presenti vengono di fatto nascoste da meccaniche già precise e collaudate. Anche questa volta infatti il gioco lascia grande libertà d’approccio al giocatore e consente di seguire molte strade diverse, non c’è mai un solo modo per assassinare un bersaglio e possiamo dare libero sfogo al nostro istinto omicida. Entrare con pistole e mitra uccidendo tutto quello che ci si para davanti non è una soluzione praticabile dal momento che i nemici sono numericamente molto superiori e, generalmente, sono anche armati meglio.

In questo nuovo capitolo, così come nel predecessore, possiamo vestire i panni di moltissimi personaggi diversi e dobbiamo essere bravi a capire quando passare da una copertura ad un’altra. Non esiste infatti il travestimento perfetto e un vestito adatto a una sezione della mappa finisce inevitabilmente col tradirvi in un’altra sezione. I personaggi con la nostra stessa divisa, inoltre, si insospettiranno vedendoci passare e in alcuni casi ci chiederanno spiegazioni. Naturalmente non si viene individuati e smascherati subito, il gioco concede qualche secondo per cercare di scappare o di mischiarsi tra la folla evitando così conseguenze spiacevoli.

Sicuramente sono stati fatti passi in avanti nella gestione della difficoltà, ora altamente scalabile in base al livello di abilità del giocatore, ed è stato dato maggior peso alle telecamere di sicurezza. Queste, infatti, sono una minaccia sicuramente maggiore rispetto a quanto abbiamo visto in passato e gli aspiranti assassini si trovano costretti a fare i conti con occhi elettronici sempre vigili e pronti a scorgere il minimo errore.

47 (e oltre) modi per uccidere

L’aspetto migliore del franchise in generale è indubbiamente, come abbiamo accennato poco sopra, la libertà d’approccio donata al giocatore. Possiamo seguire veramente tante strade diverse per portare a termine un incarico e un’attenta pianificazione regala sempre grandi soddisfazioni. Le ambientazioni, punto di forza del predecessore, sono studiate molto bene e offrono un gran numero di spunti. Naturalmente la rigiocabilità delle singole missioni è molto alta considerando la natura del titolo, cambiando la difficoltà l’esperienza si modifica completamente… Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che tornano anche questa volta i contratti online e le missioni da completare in un periodo limitato di tempo.

Segnaliamo inoltre la gradevole aggiunta delle missioni sniper, una serie di incarichi da portare a termine con un colpo preciso dalla distanza. Non si tratta di niente di sconvolgente, sia chiaro, ma è comunque una “modalità” interessante dal momento che offre al giocatore una differente prospettiva sulle modalità di assassinio.

In conclusione, quindi, le novità introdotte in questo nuovo capitolo della serie sono veramente poche e non ci hanno soddisfatti. Oltre alle nuove ambientazioni abbiamo telecamere di sicurezza maggiormente rilevanti, le missioni sniper, nuovi travestimenti e una gestione migliore del livello di sfida: troppo poco, a parer nostro, per quello che dovrebbe essere un sequel a tutti gli effetti. Anche a livello tecnico non sono stati fatti enormi passi in avanti: il gioco complessivamente funziona bene, ma l’intelligenza artificiale e le texture non ci hanno fatto gridare al miracolo. Bene il sonoro, mentre dobbiamo riscontrare qualche bug di troppo nelle animazioni. Complessivamente, quindi, si poteva fare meglio anche sotto questo aspetto.

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