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NBA 2K19 – Recensione

NBA 2K19 - Recensione

NBA 2K18 è stato indubbiamente un buon capitolo per la serie più amata dagli appassionati di pallacanestro e videogiochi, ma i difetti non mancavano. Le microtransazioni, in particolare, finivano di fatto col compromettere l’esperienza di gioco creando una scriteriata divisione tra utenti che non avevano intenzione di spendere ulteriore denaro per il gioco dopo averlo presto magari a prezzo pieno e gli altri. Dal punto di vista del gameplay, comunque, il gioco era solido e costituiva indubbiamente un’ottima base per il capitolo di quest’anno. Gli sviluppatori saranno riusciti a migliorare ancora la loro simulazione e a mettere in campo tutto il fascino e l’adrenalina che solo la NBA sa regalare? Scopriamolo insieme!

NBA 2K19 – Recensione

Partiamo subito da quella che, probabilmente, è la modalità più amata del gioco: la carriera. Dopo Freq, Pres e DJ, questa volta vestiamo i panni di un ragazzo sicuramente più comune, un atleta che inizialmente milita nel campionato cinese e che deve farsi strada passo dopo passo nel professionismo americano. La premessa narrativa è sicuramente più solida di quella dell’anno precedente, non siamo più di fronte a scenari completamente irrealistici ed è anche più semplice entrare in contatto con il nostro protagonista. Inutile dire che le tinte drammatiche di 2K16, già sparite in 2K17, non sono presenti nemmeno qui e il giocatore può affrontare tutta quanta la storia a cuor leggero. Per il resto siamo di fronte alla classica carriera NBA 2K, con scene di intermezzo il cui unico scopo è coinvolgere il più possibile il giocatore e renderlo partecipe di quello che sta accadendo ma, è bene sottolinearlo, con delle microtransazioni che hanno un peso sempre troppo rilevante.
Gli sviluppatori hanno anche cercato di trarre il meglio dall’esperimento più grosso fatto in 2K18, ovvero il quartiere. Stiamo parlando di una sorta di hub centrale in cui il giocatore può muoversi liberamente e, volendo, compiere diverse azioni: possiamo allenarci per migliorare le nostre abilità, andare dal barbiere, fare shopping in negozi vari, giocare partite casuali con altri utenti presenti nel quartiere, visitare il nostro agente e non solo. Il sistema funzionava bene l’anno scorso e va alla grande anche nella versione rivista e migliorata di quest’anno, il team ha aggiunto diversi minigiochi e ha ridotto drasticamente i tempi morti che tendevano a rompere molto il ritmo.
Allenando il vostro alter ego virtule, completando partite e giocando in palestra con la squadra otterrete tifosi, punti per sbloccare gli immancabili cartellini (spezzacaviglie, muro di mattoni…) e punti per aumentare la soglia totale degli attributi. Naturalmente il grosso della progressione, come abbiamo detto, è legato ai VC che possono essere investiti su questo o quell’attributo in modo da plasmare il vostro giocatore ideale.
Complessivamente parlando abbiamo apprezzato le novità introdotte nella carriera: la storia è indubbiamente più credibile e il quartiere è stato reso più funzionale e credibile. Siamo delusi invece di constatare come, un’altra volta, le microtransazioni abbiano un peso troppo rilevante.

MyGm e MyTeam

Le altre due modalità che vanno a costituire il vero nucleo del gioco sono, come nelle passate edizioni, MyTeam e MyGm.
La modalità MyTeam non è mai stata così ricca e abbiamo apprezzato molto gli sforzi fatti dal team di sviluppo per migliorarla ulteriormente dopo i progressi fatti lo scorso anno. Sfortunatamente, però, i problemi sono sempre i soliti: a livello di connettività ci sono spesso malfunzionamenti e questo, evidentemente, compromette l’esperienza complessiva considerando che è un gioco in cui bisogna avere precisione assoluta. Il sistema di Matchmaking continua anche quest’anno a essere troppo approssimativo e capita spessissimo di confrontarsi con avversari tremendamente più forti.
Per quanto riguarda MyGm, invece, abbiamo apprezzato il tentativo di dare una profondità maggiore alla storia rispetto a quanto visto nelle passate edizioni, ma il risultato non è all’altezza delle aspettative. Gli aspiranti general manager, infatti, devono fare i conti con lunghissimi dialoghi senza un senso logico e devono affrontare sfide appassionanti in un clima assolutamente non adatto a supportarle. La nostra speranza è che in futuro questa modalità venga pesantemente rivista, la storia va benissimo e deve essere mantenuta ma non può essere strutturata in questo modo così macchinoso.

Gameplay e tecnica

Finora abbiamo parlato di modalità e storia, ma quali sono i reali miglioramenti in termini di gameplay? Per cominciare i ritmi si sono ulteriormente abbassati e i blocchi ora vengono portati ancora più lentamente. In secondo luogo i giocatori tendono a sbagliare meno tiri “semplici” da smarcati e diventano delle vere e proprie macchine da guerra alle difficoltà più alte… il realismo è sicuramente maggiore e ci troviamo di fronte a una simulazione più curata rispetto a quanto visto negli anni precedenti. Ogni giocatore ha i propri movimenti caratteristici, ogni lungo ha le sue finte in post così come ogni guardia ha la propria tecnica di tiro. Ottima anche la gestione di timeout e schemi, così come le animazioni aggiunte per garantire una fluidità e una varietà di movimenti ancora maggiore.
NBA 2K resta un gioco profondissimo e ha moltissimo da offrire agli appassionati, sono presenti decine e decine di mosse da padroneggiare e gli schemi vengono sempre spiegati chiaramente. La componente fortuna ha un peso decisamente marginale ed è praticamente impossibile che un giocatore esperto venga battuto da un utente che non è nemmeno in grado di chiamare un blocco.
Anche dal punto di vista tecnico NBA 2K19 si conferma un prodotto eccellente. Rispetto al capitolo precedente sono stati fatti di nuovo pochi passi in avanti, ma complessivamente parlando il gioco è sicuramente migliorato ed è degno di attenzione. Le presentazioni televisive, restano uno spettacolo, i commentatori sono sempre ironici e il premio di MVP va indubbiamente a Shaq anche quest’anno. Ogni divisa, ogni palazzetto è stato ricreato con una cura maniacale per i dettagli, così come ogni atleta (non importa se di primo o di secondo piano) è stato riprodotto con grande cura. Tecnicamente non si può dire nulla a questa serie, gli sviluppatori hanno sempre fatto un ottimo lavoro e speriamo vadano avanti su questa strada.


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