La serie One Piece è ormai entrata da tempo nell’olimpo riservato solo ai migliori manga/anime che il sol levante ha saputo regalarci, ci sono intere generazioni cresciute ascoltando le avventure del ragazzo di gomma e della sua ciurma e sembra che il franchise sia destinato a rimanere sulla cresta dell’onda ancora a lungo. In questo contesto arriva sul mercato videoludico One Piece World Seeker, action open world pensato per celebrare una serie storica con l’obiettivo dichiarato di rinnovare e portare una ventata di aria fresca nel mondo dei videogiochi dedicati a One Piece.
Se altre serie, come Naruto o Dragon Ball, hanno ormai da tempo deciso di privilegiare in maniera più marcata la componente picchiaduro, One Piece con questo nuovo capitolo segue una strada diversa che a tratti strizza anche l’occhio al mondo dei gdr. Esperimento riuscito? Scopriamolo insieme!
All’arrembaggio
La trama proposta in One Piece World Seeker non brilla certo per originalità: i fan del franchise alla ricerca di una storia in grado di coinvolgere e commuovere farebbero meglio a cercare altrove. Senza fare fastidiosi spoiler, possiamo dirvi che il caro vecchio Rufy si troverà inizialmente isolato dalla sua fedele ciurma e dovrà farsi strada in un mondo tanto colorato quanto vuoto per evitare che strumenti estremamente potenti finiscano nelle mani sbagliate.
Le vicende narrate purtroppo sono piuttosto prevedibili e non ci hanno mai veramente colpiti, la longevità è adeguata (circa 10 ore) ma nei fatti le uniche parti godibili sono sul finale. Il rischio che ci si annoi a partita in corso, quindi, è alto ma il cast di personaggi e lo stile dei dialoghi restano comunque di grande fascino.
Un altro problema che salta immediatamente all’occhio è il mondo di gioco, croce e delizia di questo titolo. One Piece World Seeker offre infatti ambientazioni variegate e belle da vedere, con ambienti stretti o molto ampi in grado di conquistare per creatività e fascino… c’è solo un piccolo problema però: il mondo non è vivo. Si ha a tratti quella fastidiosa sensazione che abbiamo conosciuto anche in Skyrim (gioco di quasi 10 anni fa) in cui l’utente si trova in un mondo enorme e suggestivo, ma al tempo stesso senza vita. I personaggi con cui interagire sono veramente pochi, l’interazione ambientale non è all’altezza e non si riesce a percepire quel caos caciarone e caratteristico di certe ambientazioni di One Piece.
Nonostante queste mancanze, tecniche e non, il gioco appare piuttosto solido a livello di gameplay anche se dobbiamo segnalare alcune lacune: il sistema di combattimento è sicuramente intuitivo e divertente ma a tratti appare troppo semplicistico, con un numero di mosse a disposizione non adeguato e nemici troppo spesso in grado di compiere non più di due azioni. Gli stili di combattimento (veloce con poco danno o lento ma potente) appaiono inoltre già visti e rivisti e avremmo sicuramente gradito un po’ di creatività in più da questo punto di vista. I combattimenti, comunque, divertono e rappresentano uno dei punti forti della produzione grazie all’azione che riescono a regalare.
Gioie e dolori
One Piece World Seeker, come abbiamo accennato, ci ha regalato gioie e dolori dal punto di vista del game design e del gameplay e, sfortunatamente, lo stesso vale per il comparto tecnico. Il gioco offre a tratti un colpo d’occhio notevole, questo è innegabile, ma abbiamo notato caricamenti a volte inspiegabilmente lunghi e texture poco curate in alcune ambientazioni. Nel corso dei combattimenti, inoltre, può capitare che i colpi non vadano a segno senza nessun motivo e questo alla lunga può risultare frustrante…
Le scene di intermezzo in cui i personaggi dialogano tra loro sono state realizzate bene, i modelli degli eroi del manga ci hanno convinti e siamo certi che le palate di fan service presenti nel gioco faranno la gioia degli appassionati.
Un’altra componente che abbiamo apprezzato nel gioco è quella ruolistica, poco accennata ma comunque significativa. È presente un albero delle abilità comprensibile e ben strutturato e all’utente viene anche data la possibilità di potenziarsi con equipaggiamenti speciali recuperati nel mondo di gioco.
Summary
One Piece: World Seeker non ci ha convinti, il gioco non riesce a catturare la magia del manga e sicuramente non rappresenta quel cambio di passo videoludico che gli appassionati del franchise attendono da tempo. L’acquisto, di conseguenza, è consigliato esclusivamente ai fan del franchise: i giocatori alla ricerca di un open world di qualità possono sicuramente trovare molto di meglio altrove… Dispiace Rufy, sarà per la prossima volta!
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Gameplay6/10
6/10
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Longevità8/10
8/10
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Comparto tecnico5/10
5/10
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Trama4/10
4/10
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Colonna sonora6/10
6/10