Sono passati ormai cinque da quanto Rockstar ha rilasciato sul mercato un nuovo prodotto videoludico e dopo il successo avuto con Grand Theft Auto V, capace di registrare record forse difficilmente frangibili, l’attesa nei confronti di Red Dead Redemption 2 ha raggiunto livelli mai saggiati nella moderna era delle console da gioco. In sostanza questo è il primo lavoro che la software house progetta in maniera nativa per PlayStation 4 e Xbox One ma data la cronistoria di Rockstar, tutti i fan non potevano che aspettarsi un prodotto capace di segnare la storia videoludica, ancora una volta. L’obiettivo è stato raggiunto? Scopriamolo subito insieme.
Il selvaggio West
Stati Uniti. 1899. All’alba del nuovo millennio il continente nordamericano è in profondo subbuglio, con indelebili cambiamenti all’orizzonte. La tecnologia sta avanzando in maniera incalzante e il mondo che è stato immortalato in innumerevoli pellicole cinematografiche sta sparendo. Le infinite praterie stanno lasciando spazio a grandi e piccoli centri urbani mentre il cavallo rischia di non essere più il principale mezzo di trasporto, già soppiantato da treni, progresso, carrozze e innovazioni. La vita dei fuorilegge sta per essere schiacciata dal sopraggiungere di nuove leggi e una sorta di nuova civiltà. Il selvaggio West sta per tramontare, una volta per sempre.
In questo contesto fa la sua comparsa l’eroe di Red Dead Redemption 2 che, bene precisarlo sin da subito, funge da prequel rispetto al primo capitolo della serie. Arthur Morgan è il protagonista che ci accompagnerà per almeno, e sottolineo almeno, una cinquantina d’ore (avete letto bene) tra inseguimenti, razzie e innumerevoli galoppate nelle più disparate location. Qualora ve lo stiate chiedendo sì, John Marston è presente nel gioco e ci sarà modo di interfacciarsi con lui ma lascio a voi la scoperta di questi momenti, sia che abbiate giocato a RDR sia che si tratti del vostro primo approccio con la serie Rockstar.
Tornando al nostro avatar, Arthur è un membro della banda di Dutch Van Der Linde, fuorilegge alla ricerca di una nuova identità dopo un colpo andato a male. Cercando così una sorta di redenzione e nuova luce, Arthur seguirà Dutch in questo nuovo percorso che riuscirà a scavare più in profondità di quanto si possa pensare, attraverso il vasto mondo creato da Rockstar: aspetti umani e non così banali vengono tirati in ballo cambiando notevolmente le dinamiche del gioco. Volete abbandonarvi all’alcol? Fate pure, ma a vostro rischio e pericolo.
Red Dead Redemption 2 è la quintessenza degli open world, capace di regalare qualcosa che al contempo riesce a essere contemporaneamente uguale e diverso da quanto visto con GTA V. Se infatti la “moda” degli open world oggigiorno è quella di realizzare mondi più grandi e più densamente popolati, Rockstar la pensa in maniera diversa. È innegabile che la software house sappia realizzare questa tipologia di giochi (la storia parla da sé) quindi perché stravolgere il tutto? Ed ecco che RDR2 diventa un’evoluzione di un prodotto che già aveva mostrato di poter funzionare. Cutscene e lunghi dialoghi – spesso a cavallo – tornano puntuali ma gli Stati Uniti realizzati da Rockstar sono vivi e vibranti.
Tra qualità e quantità gli sviluppatori infatti non hanno avuto alcun dubbio su cosa scegliere, optando nettamente per la prima. Ed eccoci che muovendoci liberamente possiamo incontrare innumerevoli missioni secondarie che prendono vita, personaggi che ci fermeranno per chiederci il nostro aiuto o semplicemente per scambiare due parole e miriadi di animali che entrano nella nostra “vita” in modo casuale. Insomma, si tratta di un mondo vero, verissimo, pulsante. Questa è la vera ricchezza di Red Dead Redemption 2, ossia la capacità di essere un gioco vivo a 360°, capace di coinvolgere e immergere l’utente come nessun altro prodotto abbia mai fatto prima. Saremo liberi di andare a caccia, o a pesca, nel modo in cui preferiamo. Anche volendo andare spediti e dritti verso i titoli di coda, sarà onestamente impossibile non farsi distrarre da tutto ciò che accade attorno a noi, con flora e fauna più vivi che mai, suoni e luci che riescono a dipingere realmente i paesaggi del selvaggio West.
L’intramontabile vita del fuorilegge
A proposito di contenuti, è arrivato il momento di fare un passo più approfondito all’interno di Red Dead Redemption 2. La struttura delle missioni porta il marchio di fabbrica Rockstar: le missioni principali sono indicate nelle mappa posta nella parte inferiore dello schermo mentre i personaggi sono contrassegnati dalle loro iniziali (quando note) o da un punto di domanda quando non abbiamo idea di chi essi siano. L’interazione con loro apre molteplici occasioni per le nostre prossime mosse, verso la campagna principale o l’ennesima quest secondaria. La possibilità di scegliere la regia cinematografica renderà ancor più entusiasmante ogni passaggio dell’avventura, a maggior ragione se si pensa agli scenari mozzafiato e alle meravigliose distese che si spalancano di fronte agli occhi.
La parte più complessa forse, per lo meno personalmente, è stato il feeling non immediato con il sistema di comandi. Pad alla mano le soluzioni a disposizione sono innumerevoli e la gestione delle armi a nostra disposizione va fatta in maniera oculata e con senno. Gli oggetti, le suddette armi e i viveri saranno tutti presenti nella nostra borsa di limitata capienza e quindi sarà necessario passare praticamente sempre attraverso l’apposito menu. Per questo motivo è estremamente importante scegliere bene perché le nostre decisioni avranno naturali conseguenze nello svolgimento durante le missioni.
Altrettanto importante, o forse anche di più, c’è la componente che caratterizza profondamente il gameplay di Red Dead Redemption 2: sto parlando del rapporto con il vostro cavallo, la seconda anima e il secondo vero protagonista del gioco. Più vi prenderete cura del vostro destriero (accarezzandolo, evitandolo di lasciarlo libero e così via) più il vostro rapporto si consoliderà e il legame tra voi sarà sempre più forte. Inutile dire che l’eventuale perdita del vostro cavallo, oltre a costringervi a ripartire dall’inizio con un nuovo compagno, potrebbe creare un brutto e sconsigliatissimo tonfo al cuore. Rockstar in questo senso ha pensato priori a tutto.
Nella vastissima fauna di RDR2 esistono infatti molteplici razze di cavalli e non è detto che vi troviate a meraviglia con ciascune di esse. Un destriero più docile potrebbe essere la soluzione perfetta per voi mentre un cavallo agitato e difficile da ammaestrare potrebbe non essere il vostro compagno ideale.
In tutto questo non va dimenticato Arthur: il nostro eroe è caratterizzato dalla presenza di tre macrocategorie da gestire, quali energia, stamina e dead eye. Il corretto e bilanciato utilizzo di ciascuna di queste abilità sarà fondamentale per evitare di trovarsi sprovvisti nel momento più importante dell’azione. A questo va aggiunto il fatto che l’alimentazione ha la sua influenza sul protagonista. Sobrio o ubriaco, di buona forchetta o attentissimo a ciò che mangia: tutto questi fattori avranno delle logiche conseguenze sulle caratteristiche del vostro Arthur che così si approccerà in maniera differente al gioco.
L’alba di una nuova era
Dal punto di vista tecnico Red Dead Redemption 2 non sfigura affatto. Frame rate solido, alta definizione (magari in 4K) e dettagli che trasudano dallo schermo sono la prova che il lavoro svolto da Rockstar è lì per lì per raggiungere l’eccellenza. Qualche bug in effetti appare qua e là ma è senza dubbio perdonabile, data la mole di contenuti che gli sviluppatori hanno realizzato. Pensare che a tutto questo manca naturalmente la componente online ma appare lampante che Red Dead Redemption 2 è già diventata una pietra miliare per questa generazione di console e sarà realmente difficile spodestare il gioco Rockstar dalla vetta.
Summary
Red Dead Redemption 2 è la quintessenza degli open world. Il titolo Rockstar si propone come il miglior titolo di questa generazione di console per contenuti, qualità e comparto tecnico. Una longevità sconfinata, un design dei personaggi di primo livello e un cura maniacale per i dettagli rendono RDR2 un titolo da giocare, senza troppe scuse e senza esitazioni.
- Gameplay10/1010/10
- Longevità10/1010/10
- Comparto tecnico9.5/109.5/10
- Trama9.5/109.5/10
- Colonna sonora10/1010/10
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