Hidetaka Miyazaki, già director di Dark Souls e Bloodborne, è stato recentemente intervistato da PlayStation Blog e per l’occasione ha svelato nuovi dettagli su Sekiro: Shadows Die Twice, il nuovo titolo firmato From Software.
Dopo aver parlato della difficoltà del gioco, il director si è focalizzato sul ruolo della morte nel gioco.
Sekiro: Shadows Die Twice avrà le resurrezioni
“Voglio affermare subito che esiste la resurrezione, nel gioco.” ha spiegato Miyazaki “La mia idea di un ninja che combatte, rispetto, per esempio, a un cavaliere, è che i ninja non possono subire troppi danni. Corrono immensi rischi, perché sono molto vulnerabili mentre combattono. È l’idea di combattere al limite, in una situazione rischiosa in cui un minuscolo errore decreterebbe la tua fine. Con un cavaliere, ci sono più possibilità, c’è l’armatura e tutto questo genere di cose. E dall’idea di questo tipo di combattimento è venuta anche l’idea della resurrezione.”
“Con questa tipologia di scontri, così rischiosi, in cui basta un minimo errore per morire, se il giocatore dovesse tornare indietro ogni volta che muore e tornare al punto di prima, il ritmo del gioco non ne beneficerebbe. L’idea della resurrezione serve quindi ad aiutare la fluidità del gioco. Ci sono tre modi in cui la morte influenza Sekiro: nel gameplay, per mantenere serrato il ritmo di gioco e poter godere di una situazione rischiosa, nella possibilità di usarla in maniera creativa, e infine nel fatto che la storia si basa sul concetto della resurrezione. C’è una cosa che vorrei non fosse assolutamente fraintesa: il sistema di resurrezione non è stato introdotto per rendere il gioco più facile. Anzi, semmai potrebbe renderlo ancora più difficile, perché ci permette di spingere i combattimenti a un limite estremo di rischio, in cui il giocatore può morire in ogni istante.” ha concluso il director di Sekiro: Shadows Die Twice.
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